244 XXXIV. Teatro Apollo : Il conte di Stennedof, MELODRAMMA IN MUSICA IN TRE ATTI, PAROLE DEL SIG. N. N., MUSICA DEL SIGNOR maestro Benedetto Zabban (*). D’ uua cosa mi meraviglio, ed è che il maestro Zabban ubbia fatto quello, che ha fatto, col libretto, che aveva tra mani. Imperciocché se ne dan di cattivi; di cattivi, pur troppo, molti ne ho Ietti, ma nessuno arriva al segno di questo. Egli ha 1’ onore di averli superati tutti ; un punto più in là si va a trovar la pazzia. I versi del Foppa, del Totola, del Rossi, sono, al suo paragone, poesia greca, la Divina Commedia ; cosi vi è lacerata, manomessa ogni ragion d’ arte e di buon senso ; e per compir 1’ opera egli è ingemmato altresì di tali errori di stampa da non se ne formare un’ idea. In somma esso è il maggior letterario sacrilegio, che a questi ultimi tempi siasi compito, e non so come il maestro potesse rendersene C) Gazzella del 27 novembre 1858.