263 MDXXVII, GiC/ONO. 264 fuzilo di Roma di domino Marco Antonio Justinian prothonario, di sier Hironimo el procuralor, fuzito d; man di spagnoli, el qual come vidi sue lelere scrite al padre, hesseudo prexon di uno Alonso spaglio! qual li voleva dar taglia 1Q milia ducati, et lui ricusandola di tuor, ala fin adì 2tìmiraculpse l'u-zite et si ascose in Roma, dove stelo zorni 8. In questo mezo fo fatto grandissime taie sopra di lui. A la fin se ne vene Cuora, el a piedi azonse a uno castello nominato Monteruso, dove fu ricevuto el provistoli de quello li era bisogno. Et se ne vene lì in campo scampolo. Item, scriveno essi Proveditori, come . . . 170* Vene sier Bernardin Contarmi venulo Baylo el capitano a Napoli di Romania, vestito damaschiti negro, in locho del qual andoesier Alvise Pizamano, et non referile. Ordinato venisse da matina. Vene l’orator di Anglia, et comunicoe le noze concluse et fate sicome si ha haulo, el quelli successi, et che’l Cardinal Eboracense parliva a la fin di Mazo per passar a Bologna et abocharsi col re Cbristia-nissimo, dove se concluderà la principessa di chi habbi ad esser aioier, o del re Chrhtianissimo overo del duca di Orliens suo Gol, qual è prexon in Spagna. Vene il secretano di l’orator di Franza monsignor di Baìus, el qua) è con gotte, et conmnichoe le leltere haute del Re et provision fa Soa Maestà. Vene il secretano del Legato del Papa, dicendo haver lettere di campo, et si scusa il Legato vegnirà da matina in Colegio. Vene l’orator di Ferrara per comunicar quelo dirò di soto. Di Franza, gionse imo'altro corier con lettere di VOrator nostro, date a Paris adi 22 et 23 di Mazo. Il sumario scriverò poi ; qual fo bone lettere, et lutti si alegrono. Nolo. L’orator di Ferara disse haver lettere del suo signor di primo, che quel zorno parliva di Ferrara con zente per andar a Rezo, et di li an