104 tonata, agilissima e ad ogni modo proporzionata al teatro. Ottima è la scuola, ed ella tutto eseguisce appuntino, colorando elegantemente il pensiero dell’ immortale maestro. Basta sentirne le belle modulazioni di quella incantevole cavatina : Sovra il sen la man mi posa! L’ Elvino, con cui ella ha fare, è un pezzo grosso, e stare a fronte di lui, e non iscom-parire, anzi tenerglisi a paro, è un titolo, di cui può ben andare fastosa. Questi, come si sa, è il Car non. al quale per trovare riscontro, converrebbe risalire molti e molti anni indietro, quando i cantanti sapevano fare altra cosa che metter fiato e vociare. La musica del Bellini ha bisogno d’ esser veramente cantata, e il Carrion la rende in tutte le sue divine bel-lt xze, con quelle facili e giuste e precise modulazioni, con quel sentimento d’artista, quella maestria di professore, che sono richieste dalle sue leggiadre e sapientissime forme. E a tutto questo s’ aggiunga 1’ entusiasmo, il calore che egl’ imprime all’ azione ; onde, sia detto con rispetto a tutti, un Elvino di tal tempera, io per me ancora non vidi ; posto che ho la sventura di non aver inteso, per una od altra ra-