81 illustre, ed ancora in venerazione fra le genti lombarde. Il poeta è più fortunato nei caratteri eh’ egli crea nella sua immaginazione. Il barone de Gianni, quella specie di cavadenti letterario, che dall’altro non si distingue se non perchè, in luogo del tamburo e del palco, ha le commendatizie ed i ciondoli, ma adopera le arti medesime, è pennelleggiato con mano maestra, e dà motivo al bel tratto, che di sopra notammo. E una bella lezione per coloro, che si lasciano abbacinare da’ vanti e da’ titoli, che sempre al merito non s’ accompagnano. Il vero merito è modesto, quasi ignoto a sè stesso, abborre le pompe : questa verità ebbe in mira il poeta creando il suo personaggio ; e lo pose altresì in così fat te e sì opportune situazioni, che la verità luminosa salta agli occhi di tutti. Il de Gianni è una felicissima invenzione, un tipo, pur troppo, in natura, quantunque non vogliam crederlo un ritratto. La commedia è scritta in verso. Il Ferrari, sull’ esempio del gran padre Goldoni, scelse il martelliano ; ma ei lo maneggia, lo tornisce sì acconciamente e variamente, che ne sparisce XIII. . 6