211 cose, stimò tanto poco 1’ onore, e per lui l’onor grande, di cantare alla Fenice, eh’ ebbe a significare che per lui ella non fu se non una semplice campagnata. Non si sarebbe detto altrimenti del teatro del Dolo. Questi servigi si rendono agli artisti, adulandoli. E’ s’ empiono di vento da divenire fino ridicoli. XXVII. La drammatica Compagnia francese, condotta DAL SIGNOR MEYNADIER, AL TEATRO Camploy (*). La Compagnia francese del sig. Meymdier sta per compire il corso delle sue rappresentazioni, e noi non abbiamo ancora di lei favellato. Egli è che la Compagnia è sì numerosa, e nelle loro diverse specialità son tanti i buoni ed anche gli ottimi attori, che ci vuol tempo a conoscerli tutti, a non commettere qualche ingiusta ommissione. Per esempio, appena giovedì sera abbiamo veduto il Mangili e la Tovdome, quegli nel Brelan des troupiers, (') Gazzetta del 21 agosto 1858.