194 egli è fra’ tenori più chiari, e quale egli sia basta ricordarcelo nel Lindoro, anni sono, al-l’Apollo. Qui 1’ amante di Linda sta alquanto di sotto all’ amante della Rosina, e la ragione, fortunatamente, è tutto passeggiera e accidentale. Il visconte provò gli effetti della stagione ; ma poiché, con tutta la febbre, il leone è sempre leone, il suo mal essere non potè sì che a quando a quando non apparisse l’eccellenza di quel canto dilicato, in cui ha pochi rivali, ed ei fu singolarmente applaudito nell’ ultimo duetto colla Boccaba-dati. In genere, i tempi son divenuti diffìcili, schizzinosi : e’ non si contentano più di nulla ; io, nel mio particolare, passo, appo qualcuno, per ottimista : sia pure, non posso esser diverso da quel che sono, ed io per me assai mi diverto, trovo bellissimo lo spettacolo della Fenice, compreso anche il ballo. Il che però non m’impedisce di riconoscere in esso qualche cosa un po’ sopra il bizzarro, e sopra natura. Se non che, quel-l’incantatore dell’ Ascoli in’ affascina così col barbaglio delle mille e sontuose sue vesti; s’ aggirano, saltano per la scena tante fiorenti