167 veramente un caro e grazioso cantante, e attore non meno intelligente. A questo pezzo, pel medesimo pregio, tien dietro il duetto tra soprano e contralto, la Bendazzi, Isabella, e la Brambilla, Don Pietro, cantato egregiamente da tutte e due. In quest’ opera, più forse che nelle altre, la Bendazzi mostrò che non è solo suo vanto la gran voce. Ella cantò da vera artista, e die’ tutto 1’ accento drammatico al canto, massime qui, e in pari guisa nel duetto col tenore nell’ atto secondo, altro pezzo notevole per un soavissimo adagio, ma per questo adagio soltanto, anzi per la fine, nella quale i due cantanti uniscono le voci con nuovo e massimo effetto. L’ analogia de’ pezzi e de’ modi ci fa prò -cedere un po’ a balzi, e ci manca il tempo di meglio coordinare le idee ; ma fra le cose migliori dello spartito non si vuole dimenticare la ballata, che di sopra abbiam riferito, e l’aria del soprano con pertichino del contralto, cantate ambedue con assai garbo e finamente dalla Bendazzi ; e la romanza del contralto, che riuscì piuttosto per 1’ arte squisita e 1’ affetto, che vi pose la Brambilla, che non pel valor della musica, quantunque ella generosa-