217 andati ; i giovani intesero cose nuove ed insolite. E questo si deve principalmente alle sorelle Marchisio : quelle Milanollo, quelle Ferni del canto, che con pari talento, ma diversa virtìi, si contrastano insieme, senza soverchiarsi, la palma. Esce Semiramide, la Carlotta, e s’ ascolta nel famoso concerto : Di tanti regi e popoli. Ella spiega una voce limpida, fresca, intonata, simpatica, del più perfetto soprano ; ma ella non ha ancora tutto il campo a mostrarsi, sconcertata anche un po’ dal terrore che in animo gentil, come il suo, non potea non incuter la vista del più folto e fiorito uditorio, che mai s’ adunasse in teatro ; e 1’ effetto del suo canto si perde nell’ effetto generale del pezzo. Ella non fa dapprima distinta. Comparisce Arsace : Eccomi in Babilonia ; sua sorella, la Barbara, fa udire le note della Mariani : una voce di contralto piena, rotonda, eguale nelle bellissime basse e nelle acute più alte, e canta con tutta l’anima e il sentimento, co’ più eletti modi, 1’ adagio ; co’ medesimi fregi, ma forse con meno di gagliardia, la cabaletta : e già tutti i voti sono per lei.