431 MDXXVH, LCOLIO- 432 4 del Conseio di XL Zivil nuovi. Sier Vicenzo Zorzi fo auditor nuovo, qtr. sier Antonio...... 377.427 Sier Zuan Pipro Gixi fo consolo di merchadanti, qu. sier Antonio dopio 433.380 Sier Zacaria Orio fo XL zivil, qu. sier Zuanne........ . 289.526 Sier Marco Michiel fo ala Iustitia ve- chia, qu. sier Andrea..... 370.436 Sier Filippo Barbaro fo XL zivil, qu. sier Zacharia....... 293.495 Sior Andrea Minio el signor di note, di sier Lorenzo...... 305.499 Sier Nicolò Boldù fo XL zivil, qu. sier Bironimo........397.408 Sier Angolo Memo fo XL zivil, qu. sier Luca........ 392.421 Sier Alvixe Salomon fo- XL zivil, qu. sier Vido........ 343.462 f Sier Nicolò Zorzi fo di la Zonta, qu. sier Antonio el cavalier .... 599.199 Sier Nicolò Venier fo XL zivil, qu. sier Lauro........ 409.394 Sier Zuan Antonio Memo fo cao di XL, qu. sier Andrea...... 433.371 f Sier Piero Soranzo fo XL zivil, qu. sier Bortolamio...... 447.359 f Sier Marco Zustignan fo cao di XL, qu. sier Francesco ..... 451.391 f Sier Zuan Sagredo fo XL zivil, qu. sier Alvise........ 434.367 Da poi il Serenissimo si redusse con la Signoria in Colegio a lezer letere venute. È da saper. Bozi di quelli presoni 14 posti in li Cabioni spagnoli presi, ne morite uno. Et fo du-bitado non fosse peste, et bessendo il Cardinal a Conseio, fo chiama li Provedilori sora la sanità et mandati zoso a far provision, et fato veder il corpo, par questo in mar è zorni 4 non è andà del corpo, manzava cogumari et beveva aqua, et è morto. Di campo, da Eriozo, adì 29, liore 18. Come haveano manda a tuor zercha 9000 ducati zonti a Crema'. Inimici al solito fevano uno cavalier, et nostri ne feva ano altro. Et si salutavano con ar-tellarie, et per uno fante preso Iranno esser morto il capilanio Zucharo, qual fo ferito in una scara-muza. Item......... . . . Di Crema, del Podesfà et capitario, di 29. Manda uno reporto di Felician di Carpendolo, partito questa matina da lo exer-cito nostro, a liore 11. Che non si fano più scaramuze per esser sia facto nello nostro exercito bando che niuno vi vadi, et che li nostri haveano la pegiore, et questo perchè li inimici venivano con avantagio de imboscale. Haveano fatto ditti inimici doi cavalieri che bate-vano nelo exercito nostro, et dicevasi il signor Antonio da Leyva era ritornalo da Milano, et bavea menato con sè, chi dice 6 pezi, chi 5 di artegliarie, quale si exislima che beri sera la tirasero sopra dilli cavalieri, perchè fu sentilo cridar come da tirar. Che si ragionava nelo exercito nostro di tuor alcune case che sono lì intorno tenute pur per li nimici, tamen che finora non era fato cosa alcuna. Che zercha 25 archibusieri de nemici questa matina haveano batuto la strada di qua de lo exercito sino apresso Lodi, et preso molli cavali di vitali e andavano allo exercito, et nel ritorno erano siali alle mani con il capitanio Jacomo di Vicovaro con la compagnia sua che veniva a Crema, per far scorta a certi danari si diè condur in campo. Et per quanto ha inteso da quelli di ditta compagnia, li haveano retolto il botino, et havea scaramuzato con ditti fanti per spazio di miglia 4, nè però mai li haveano possuti disordinar, el che de essi fanti era sia morto uno de li soi cavali de arehobuso ; et che lo exercito atendeva a fortificar et reparar lo alozamento. Di Ravena di Alexandro Gavardo, di ul- 285* timo. Come il governador era fi, è partito et andato a Bologna. Da Chiosa, di sier Domenego Lion podestà, di questa matina. Come era zonlo lì con la barella longa il conte Guido Rangon con suo fradelo, el quale non ha voluto dismontar, ma andar ad aldir messa a la Madona. Esso Podestà era andato a Irò* varlì, et conduralo nel suo palazo a disnar, poi, volendo, se invierà per qui. Di Mantoa fono letere con avisi del campo nostro, et di Roma* di 17. Del grandissimo morbo è lì in Roma che moreno in strada, et si butano nel Tevere con la peste. Et altre particolari tà ; la copia de le qual letare sarano notade qui avanti.