29 porlé quel laido appellativo, da caratterizzarla nou altrimenti che un sucido brago, non è nè gentile, nè onesto, nè italiano. Fosse la cosa anche vera, chi lo chiama a farci l’edile, e a gettare, senz’ uopo e senza mandato, questa macchia in fronte a Venezia, mettendoci in bando dalle genti pulite ? In verità, egli ha nari assai delicate ; non direi cosi del senso della sua giustizia o cortesia. Si può con sicurezza affermarlo : no, il signor Rovani non fu mai a Venezia, non la conosce ; sente e vede cose altrui ignote. Non trovò egli un Ponte della Carta presso i marmi anneriti del Palazzo ducale, e le ruine del Convento de’ Padri Serviti, dove meditava il prodigioso fra’ Paolo, a’ SS. Giovanni e Paolo, quand’esso sorgeva appunto in un angolo opposto della città ? Dove sono a Venezia gli alberghi, che, quando piove, somiglino alla gola d’ un pozzo, donde non si scorge se non una pezzetta ài cieloCome vide a’ Miracoli quel portentoso giuoco di cinque ponti, quando appena tre visibili se ne contano ; e la luna che si sbizzarrisce in que’ luoghi, dove è assai se gli alti comignoli e le case, insieme addossate, le consentano di trapelar con un raggio?