176 esprimerci, di tinte e di luce, che alla teatrale decorazione si conveniva, e se ne rallegra la vista. Chi intende e adopra 1’ arte in tal guisa ha diritto di chiamarsi pittore, e ben tale è il Casa. Il consenso della lode fu universale, ed ei fu chiamato, non so quante volte, sul palco. XX. Teatro Gallo a S. Benedetto. — Il Columella (*). Il Columella, stupido libretto, senza ingegno e senza cuore, nel quale si tragge materia di riso da una delle maggiori miserie che affliggano 1’ umanità, può ottener solo grazia in favore di alcune sovrane bellezze della musica. Quest’ opera fu qui sabato riprodotta, e, per questo rispetto, quantunque non cantata con eguale valore da tutte le parti, ebbe quella fortuna, che non poteva mancarle. (') Gazzetta del 20 aprile 1858.