107 MDXXVII, MAGGIO. 108 persona, et spendevano loro medesimi, che dar danari non volevano, per non metter questa usanza. ltem sono sta licentiati etiam li procuratori delle chiesie et delle città senza altra risolutone. 69 Da Crema, di sier Domenego Contarmi proveditor generai, più lettere di , Et perchè del Podestà et capltanio è questo medemo aviso, noterò quello eie. Et par Antonio da Lva con zente sia per venir di Milan fuori. Da Crema adunca, del Podestà et capita-nio, di 12, hore 6 di notte. Come in questa hora ho il presente aviso; di la morte di monsignor di Borbone a Roma dal magnifico Busseto, qual [tessendo vero me ne rallegro con voi, non hessendo, spero presto sarà. Del ditto di 13, hore 8. Questa notte scrissi; da poi ho lettere dal prefato Busseto di hore 6 di notte. Come dui giotti imbriachi, uno venetian et l’altro milanese per il gioco si sono (acati di parole, poi alle spade et deinde ¡dii schioppi con rumore poi di tutto il campo, (ideo che li nostri con quelli del signor Duca atacati, ne sono morti più di 900, et quelli del signor Duca sono retirati nell’Ospedalelto, et che’1 signor Cesare Fregoso metendo di mezo è rimasto ferito nella man destra di una archibusata, et tenesi rimarrà strupiato del dito grosso. Del ditto di 13, hore 16. Manda una lettera da Lodi, di domino Matteo Mario Busseto, di 13, hore 11. Molto magnifico signor observandissimo. Del ca