243 se non 1’ arte per 1’ arte. E quest’ arte iu verità non è peregrina ; se per tale non si prenda la squisita finzione, con cui gli uomini as-sumon le vesti, gli atti, i modi e fin la voce donnesca : talento affatto secondario, e niente raro, che qui, il carnovale, potete incontrare a ogni passo, a’ Caffè o di sotto le Procuratie. Ben c’è fra quegli attori guerrieri, s’ e’ sono veramente guerrieri, un giovane spiritosissimo, anzi un salterello, un zolfanello, che ha tutte le qualità di buon attore e ne die’ saggi nella parte di Cyprien nella Corde sensìble, e in quella di un vecchietto amoroso nella Fìtte temile, con certi suoi graziosissimi visacci e naturali sberleffi, da fare smascellar dalle risa ; se forse nella prima la vivacità non passava un po’ il seguo e certi atti non erano un tantino triviali. L’ attore si chiama A ngust. Oltre le due accennate composizioni, lo spettacolo si compose d’ una romanza ('a ri est pas peréti, cantata in falsetto, e in abito da donna, dal Zuavo Alexandre, il quale, tra parentesi, è la prima attrice, e recita femminilmente assai bene. 1 Zuavi furono applauditi; non diremo però che trionfassero come ad Alma o Malakoff.