228 XXX. La Norma al Teatro Gallo a S. Benedetto (*). Dopo la Semiramide si poteva, senz’ essere indovini, preveder 1’ esito della Norma. E’ fu del par luminoso per le sorelle Marchisio, massime per la Carlotta, il soprano, che spiegò ed ebbe anche più occasion di spiegare le virtù del suo canto finito ed espressivo. Per questo eli’ era acconcissima a quel personaggio, acceso di tanta passione, ed ella in alcuni punti raggiunse antichi e sublimi esemplari, benché in altri non gli arrivasse. Ella cantò la cavatina con quella finezza di modi, che ci apprese nell’altro spartito, e la famosa cadenza, quel mieto sì classico, non risonò altre volte più nitido e squillante nella crescente sua forza. Forse nella cabaletta ella fece un soverchio lavoro di note nelle variazioni ; eran cose perfette, elettissime ; ma noi siamo sempre per (') Gazzetta del li settembre 185S.