92 come si vuole. In ventiquattro anni, da quanti ella qui non si dà, cambiano metodi e gusti, e i gusti e i metodi d’ adesso non sono quelli d’ allora. Le genti, che a que’ tempi erano ancora in fasce o andavano a scuola, non compresero queste pure e facili melodie, sì diverse dalle filosofiche e drammatiche d’ oggidì, rese a un di presso, ma non nel modo, in cui il maestro le intese, e allora s’ udivano ; ed elleno, quelle genti, ebbero quindi il diritto di rimaner fredde e non comprenderne il pregio : le comprenderemmo appena noi stessi, noi, persone che da un pezzo abbiamo compiuto i nostri studii, e le sappiamo a memoria. Dopo ciò, 1’ opera accoglie due cantanti eccellenti : la Tedesco nella parte, è quasi inutile dirlo, d’ Anna, il Mongìni, tenore, in quella di Percy. La Tedesco ha una bella teatrale presenza : se tale era Anna Bolena, Enrico ebbe gran torto di darle il cambio, e se ne potea contentare. A queste doti esteriori, ella unisce quelle che fregiano i buoni artisti : un superbo metallo di voce, non fortissima, alla Bendazzi, ma fresca, limpida, della più sicura intonazione. E una cantante finita, e la sua grand’ arte specialmente si manifesta nella rie-