•245 complice, inspirando ad esso la sua giovine musa. Ma, per dir qualche cosa del sublime soggetto, il conte di Stennedof, caduto in disgrazia della Corte di Polonia, per le male arti d’un barone di Swintz, vive ritirato ed occulto ne’ dintorni di Vilna nell’ umile condizione di contadino. Ciò non impedisce che Amalia, sua figlia, non conosca Enrico, figlio del barone ; e, per uno di quegli strani accidenti, che talora succedon nel mondo, ma più spesso s’incontrano sulle scene, mentre i padri s’ odiano, i figli teneramente si amano. Ora udite caso singolare ! Enrico, col pretesto di cacciare, viene nel paese per vedere la diletta fanciulla, e vuol la fortuna che in quel giorno e in quel-l’ora medesima, un fratello di lei cada appunto sotto il ferro d’ un malfattore, che lo lascia per morto in sul terreno. Senza che se ne sappia il perchè o se ne vegga ragionevolmente PI motivo, 1’ atroce fatto è imputato a quel povero Enrico, che a liberarsi dal carcere è costretto a palesare 1’ esser suo. 11 conte, che, in questa occasione viene a conoscere gli amori della figlia col figlio del suo nemico, entra in gran collera, e s’ oppone, secondo il consueto