110 nezia, ridotto per dite violini. La Virginia con quel suo fiorito talento ne colse il tema, troppo ornai famoso e che stancò tutti gli strumenti da corda e da fiato, ed ella cogli arcani della dilicata e fina maestria lo rivestì quasi della prima freschezza, lo spogliò del triviale. E quale fu il tema tali furono le duplici variazioni : le due vezzose sonatrici ben si mostrarono sorelle e rivali, senza che 1’ una 1’ altra abbattesse, o fosse da lei superata. Che rapidi, spaventosi, ghiribizzosi passaggi ! Quale soavità o stranezza di suoni ! Che docilità d’ arco e di dita ! La gente ne rimane presa, affascinata, tanto che si domandò la replica del concerto ; e nel ripeterne cortesemente le ultime variazioni, le gentili sorelle ne aggiunser di nuove. Presero parte all’ accademia i cantanti dell’ opera, il Nerini, l’Ensler e l’Orlandi. I loro canti furono egualmente graditi, e l’Ensler ebbe anzi una vera ovazione. Destò un senso d’ilare sorpresa, quando in mezzo a spettacolo sì nuovo ed eletto, si vide volgarmente empirsi la scena de’ soliti cori antichi, e molto più quand’ ei ci presentarono il boccon riserbato del famoso : Delle foreste l’eco.