«70 d’ artista. Per essi depose il pennello, abbandonò i diletti suoi studii, le sue carezzate illusioni, formò di loro la sua sola vaghezza, la sola ambizione, e il meno che ancor e’ le dovessero era la luce. Ella madre e maestra, ri* petitore del figlioletto ; e tanto era 1’ acceso suo zelo che fin disponevasi a soggettare il docile ingegno alle spinose lezioni del greco, per agevolarne al figlio il sentiero. Madre incomparabile ! E tal madre, tal donna essi hanno perduta ! Povero marito ! Poveri figli ! Chi può pensare alla loro sventura, e non sentirsi l’anima profondamente ferita ? Miseri ! che più ad essi rimane ? Dove cercheranno la loro consolazione, e il compenso a tanta iattura ? Colei, eh’ era tutto per essi, il sole della lor casa s’ è spento ; e’ non possono più invocarla, se non nella preghiera, benedirla se noii nella sacra memoria ! Il desiderio, 1’ orribile vuoto, eh’ ella di sè dopo ha lasciato, si farà ogni giorno, ogni ora sentire, e nulla sarà mai che lo adempia. Il loro lutto è lutto di tutti i congiunti, di quanti la rara donna tenevano in pregio, ed ei ne porteranno in cuor le gramaglie tutta la vita.