199 qua, riseca di là, ridusse un mostro, una sciarada indicifrabile quell’ opera, eh’ è tra le più sublimi dell’ ingegno umano ; e, coni’ era da aspettarsi, nessuno ne capì niente, e il dramma cadde, quel dramma, il Re Lear ! Ben l’ attore ne vestì maravigliosamente il carattere : Kean non avrebbe meglio rappresentato la scena della pazzia ; ma questo non basta : quella rappresentazione fu un capriccio d’ artista, che equivale a un misfatto. Non ci voleva se non 1’ Otello, per farlo dimenticare. I gran caratteri del sommo tragico inglese vanno stupendamente al Rossi, ed ei rappresentò 1’ eroe africano in tutta la sua rozza fierezza, raggiugnendo il tipo di quel furore geloso. Oltre il vecchio, il Rossi ci diede in buon dato del nuovo : il Shakspeare del Gualtieri, tra le altre, dramma, in cui l’autore dimostra un incontestabile ingegno ; che abbonda, sovrabbonda d’ arditi e peregrini concetti, d’ argute ed acute sentenze, ma in cui è un po’ falsato il carattere storico d’ Elisabetta, la quale dà un abbeccamento impossibile a Shakspeare, e tollera eh’ ei giunga alla fine d’ una sua, non so se più sanguinosa o insultante ballata.