/ 375 mdxxvii, Non altro, se non che sono bon servitore di vostra illustrissima signoria, a la quale di continuo mi ra-comando. Di Ravena, a li 17 di Zugno 1527. 2W1) Copia di lettere dì sier Zuan Tiepolo, scritte al signor conte Hironimo Savorgnano, date^ a Magnavaca a li 18 di Zugno 1527. Illustrissimo signor mio honorando. . Tutto hozi habbiamo cum malissimi tempi navigato, di sorte che astreti da la fortuna siamo questa sera capitati per mala sorte nostra in Magnavaca, dovehabiamo trovato uno comesso di lo illustrissimo signor duca di Ferara, con molti schiopetieri. E! quale n’à per parte de Sua Excellentia retenuti, et fato scargar la polvere, et tolto tutte le altre cose, di sorte che io mi ritrovo a quelli termini che poi pensar vostra signoria. Questo comesso ha fatto intender el tutto a la Excellentia del Duca, et dice che el voi aspettar sua risposta. Io ho avisato el tutto a la Illustrissima Signoria et al magnifico missier Lu-nardo Emo, pregando sua signoria che vogli pigliar quelli remedii che li parerano al proposito a la liberation nostra. Parmi che costui habbia com-mission di retegnir ogniuno; per tanto mi ha parso darne aviso anche a la signoria vostra, aziò se li pare la se degni dir una parola a quelli Signori. Questo è venuto de Are in qua, io non so a che proposito, et sapia vostra signoria che non si haría potuto andar più secretamente, come sa anche un servitor del clarissimo missier Lunardo Emo qual si atrova qui apresso di me. Mi aricomando a vostra signoria. Di Vostra Signoria bon servitor Joane Tiepolo. A tergo : Al clarissimo et illustre signor cava-lier et conte, el signor Hironimo Savorgnano signor mio. Lettere del ditto, sul porto di Ravena, a li 20 ditto, 1527 a hore 6 di notte. Clarissimo et illustrissimo signor mio honorando. Io mando a la signoria vostra alcune lettere, per le qual vostra signoria intenderà come fusse- • (1) La carta 248* è bianca. GIUGNO. 376 mo fati pregioni, et per questa la intenderà come siamo stà relasadi hozi a hore 23 che è venula la risposta de la Excellentia del Duca, et subito slamo montadi in barca, et a hore 6 di note con assai bona fortuna siamo gionti sul porto, di Ravena, dove ho trovato missier Hironimo .da Strasoldo con 7 boni compagni, li quali mi sono stà gratissimi. El per la presenle barca mi è parso far queste poche parole, el mandarli tutte le lettere che io havea fatte per mandar de li, come vederà la signoria vostra. Ben li aviso che mai io ebbi el magior dolor a li giorni mei ; pur sia ringratiato missier Do-menedio, per non poder exeguir el mio desiderio et volontà de la Serenissima Signoria. Vostra signoria si degnerà far haver recapito a queste lettere secondo che li parerà. Io non li scrivo longamente 249* perchè non ho 1’ uso, ma per le prime mie da Ravena la intendarà el lutto, perchè a l’aprir di le porte lì saremo, et a vostra signoria con tutto el core mi aricomando et ringratio di la diligentia di mandar questi compagni. Venendo li altri, la si degnerà far il sìmile. A di 23 Domenega. La matina, non fu alcuna 250 letera, lede quelle di heri sera. Vene in Collegio 1’ orator di Ferara cum lettere del suo Signor, qual si scusa de la retention falla del Tiepolo zenlilhomo nostro andava a Ravena per il suo comissario a Magnavaca, et l’ha fatto relassar con lutto il suo, affermando esser bon ser-' vitor di questo Stado. Vene poi il Legato episcopo di Puola, dicendo . Vene poi il Cardinal di Trane, alozato in Piaza in la Procùratia de sier Marco Grimani, dove è etiam sua madre et una sua ... . Per il qual fo mandato a levarlo 10 zèntilhomeni, sier Gabriel Moro el ca-valier, dolori et altri lutti di Pregadi vestili di scartato; et per esser pochi, vene li Savii di terra ferma etiam, per far più numero, contra. Il qual vene vestito di zambeloto paonazo et bareta di scarlato da Cardinal, acompagnato etiam dal sopraditlo Legato del Papa, dal patriarca di Aquileia Grimani. Et il Serenissimo, vestito di veludo cremesin, con il Collegio di scarlato li vene confra fino a la scala seconda. Et intrato in Collegio. El qual Cardinal è di elà anni.... porla barba di uno mexe per corolo dii caso seguilo a Roma, et intrato in Collegio, sentato di sora il Serenissimo, che fo levata la cariega, par-