667 MDXXVir, AGOSTO. 668 446’) Adì 26. La malina, fo lettere di ster Piero da cita da Pexaro, procurator, proveditor generai, date a Irancavilla, al. campo di Im-trech, a dì 22: il surnario di le qual è scriplo qui avanti. Vene in Collegio Porator ili Manloa, per . . . Dapoi disnar, fo Conscio di X, con Zonta. Et prima nel Conseio semplice preseno di tuor in Prega li Lodovico Spinelli secretano in aiuto di Alvixe Barbafella, atende a le lettere ; il qual babbi quel cargo. Et nota : è fato contra le leze, perchè vo-’lendo tuor alcun in Pregadi, bisogna far scurtinio. Fu preso la parte sìgmnter. Fu posto dar licentia a sier Jacomo di Cavalli, Capitanio a Vicenza, qual è venuto mato, di venir in questa terra lassando in loco suo il Podestà. Et non fu presa. Fono sopra certi orzi di la Signoria a venderli. Et altre parte particular, et mandati baltotati ; nulla da conto. Dapoi, venuto zoso il Conscio di X, vene lettere del campo, del Proveditor Pixani dì 23 ; et fo' do lettere, una di liore 15, V altra di hore . . . Scrive come erano stati in consulto con Horatio Baion, qual il capitanio bavia terminato mandarlo in certa fazion con cavalli lizieri et sier Vetor So-ranzo. Scrive, lanzinechi erano levati et andati verso Roma ; ma aspectavano in camin il marchexe del Vasto che li portava do page ; et spagnoli par non erano mossi. Item, scrive come ha di Roma, il capitando Arcon bavia ristretto il Papa con li cardinali, tosandoli solttm un servitor per Cardinal etc. Dapoi in P ultima lettera scrive, come era zonto aviso che quella notte al signor Horatio Baion li era venuta .la peste; il qual con tutti si era mi-siato etc. Item, scrive di voler del Capitanio esser stà mandato presidio in Camerin. Item, ha tolto a nostri stipendii il capitanio Pietro Honofrio dal .... con fanti 600. ' 446* J)a Crema, del Podestà et capitanio, di 24. Manda copia di lettere del campo. Et di lo esercito francese si ha, stavano pur con qualche speranza di Alexandria per alcune intelligentie hanno per via del conte de Gavi, et etiam lanzinech. Non succedendo così presto, penso certo veniranno di longo a Milano. Scrive, vien di qui uno orator di quella comunità, per instar l’aprir di una porta di questa terra. (1) La carta 445* è bianca. Copia di lettere del conte Alberto Scotto, date in campo a Marignano, alli 23 di Avosto 1527. Magnifico et clarissimo signor et patron mio observandissimo. Volendo secondo il desiderio mio perseverare per far piacere a vostra signoria in darli adviso di le cose occorrono, quantunque non habbiamo cosa di troppo importantia, nihil minus notifico a quella quali ter Antonio da Leva non cessa di fortificarsi in Milano. Et apresso, sicome desiderosi de intender per qual causa in Milano heri sera feceno di festa, siamo certificati che P hanno facta per ha-ver disfatti fanti numero 200 di zenle non troppo pratiche di guerra, in uno loco chiamato Olezo sul Tesino; quali fanti erano stati mandati lì per alcuni signori di Boromei, dove che il conte Lodo-vico <’a Belzoioso et il conte Filippo Tornielo, ad-vertiti di questo, per esser ditti fanti affezionati alla phrle del Duca et alla parte francese, si sono partiti P uno da Novara et P altro da Vegevene, et sono andati a far tal effetto. Et per questo in Milano si è fatta tal festa. Et a vostra signoria mi ricomando. Adì 27. La matina, vene in Collegio domino Vicenzo Querini electo per Pregadi episcopo di Treviso, vestilo di zambeloto paonazo da canonico di Trevixo come l’è, insieme con sier Hironimo suo fradello et li altri do, et pochi soi parenti stre-tissimi. Sentalo apresso il Serenissimo, usoe alcune parole ringratiando questo Exeellentissimo Dominio di la eleclion sua, offerendosi, havendo il possesso del ditto episcopato, far cose acceple al Nostro Signor Dio et bonor a questo Exeellentissimo Slado. 11 Serenissimo li disse verba prò verbis. Da Udene fo ledo le lettere con avisi di turchi. La copia è qui avanti. Da Veia, di sier Agustin Valier proveditor, con avisi di turchi et danni fatti in quelle parte di......ut in litteris. Da Zara, di sier Vetor Barbarigo conte et sier Zuan Alvise Venier capitanio, di 18, con avisi. Di do sanzachi di Bossina el del Ducato parliti con zente per correr, et far danni su quel di P Archiduca eie. Dapoi disnar fo Conseio di X con la Zonta, et fono sopra cose particular, non da conto.