251 MDXXVII, GIUGNO. 252 JElection di do Savii ai ordeni. Sier Andrea Boldù fo podestà a Este, qu. sier Hironimo.....93.121 Sier Daniel Badoer fo avocato gran- do, qu. sier Bernardin. . . . 88.115 f Sier Jacomo Barbaro fo savio ai qf- deni, qu. sier Fauslin . . . . 135.81 Sier Francesco Boldù fo vice sora- comilo, qu. sier Hironimo. . . 102.114 Sier Mafio Baffo fo camerlengo et ca-stelan a Spalato, qu. sier Zuan Jacomo........102.114 i Sier Lunardo Marin fo vice prove- ditor al Zante, qu. sier Thomà . 83.132 Sier Francesco Pixani fo ai XX Savi, qu. sier Antonio. ..... 85.129 f Sier Zuan Francesco Lippomano fo savio ai ordeni, qu.-sier Nicolò . 147. 68 Sier Aurelio Condolmer, di sier Ja- coino, fo..........48.170 Sier Bernardo Donado fo a la zecha di P arzento, qu. sier Hironimo dot'or.........98.114 Sier Beneto B.dbi fo podestà a Lo- nigo, qu. sier Piero .... 91.127 Sier Michiel Contarini di sier Marco Antonio da San Felixe . . 124.35 Fu posto, per li Savii del Conseio, terra ferma et ordeni, che atento le lettere lede a questo Conseio del Proveditor di l’armada et la relation hauta in collegio da sier Marco Griinani el proeurator, in che termini si atrova quella nostra armata a Civitavecchia, per tanto sia preso che ’1 sia scritto per il Collegio a sier Agustin da Mulla proveditor che’l debbi venir con le 12 galee interzandole meglio che’l potrà a Corfù.....Et........... Et fo comandà stretissima credenza, si acciò non si sappi et possi esser fatto qualche impedimento dali inimici dovendo passar per il Faro di Messina, come per causa del Christianissimo re. Et . . . Et licentiato il Pregadi, restò il Conseio di X con tutte do le Zonte. 163 Adì 2 Domenega. La matina vene in collegio et introe sier Jacomo Barbo et sier Zuan Francesco Lippomano rimasti Savii ai ordeni. Vene il Legato del Papa, al qual il Serenissimo li disse come erano lettere del campo di....... che parte deli capi voleano venir chi a Modena, chi a Piasenza et Parma. Item, come si ha il duca di Ferara feva preparation di arme con fama voler andar a tuor Modena, però si domandava a lui che’l conseiasse quello si havesse a far. El qual disse voleva rispetto fin domani poi diria la opinion sua ; et si parti. Da Cremona, fo lettere di Alvixe Sabadin secretano, di.....Come era venuto una posta al Duca con avisi che li exerciti erano stati a le man, et esser sta morto il duca di Urbin capitatilo zeneral nostro et il viceré di Napoli, ma che a la fin il campo di la Iiga è stà vincitor. Da Crema, di sier Andrea Loredan pode- 163* stà et capitanio, di ultimo Mazo. Manda lettere da Lodi di domino Matheo Mario Bus-seto, di dì soprascripto. Molto magnifico signor observandissimo. Quesla notte, la compagnia del capitano Stephano Gavatio sortita a Santo Angelo ha svalisato tre compagnie di legieri de inimici sul pavese, zuè Gioan Bernardino da Cereto, Pietro Paulo da Napoli, et Carlo da Thiene, et è restato preghine Pietro Paulo da Napoli, con molti altri. Di Milano altro non hasi, salvo la aperta dissensione tra il Leyva et il castellano, et a vostra signoria etc. Uno venuto da Milano, riporta la inimititia del castelano el el Leyva esser più che mai, et non so-lum lo vole ad metter nel castello, ma anche recusa di darli alcuni forcieri soi pieni di roba et di la Ra-bina. Heri fece il Leyva fare un grande Conseglio, et rizerchò alla comunità di Milano che vogliano mandare doi ambassadori in Spagna alla Cesarea Maestà ad congratularsi di l’havuta viloria a Roma, et con promesse grande che gli fa di volere essere boti fratello a tutti, el liberarli da le graveze et danni dali sino ad bora. Ricercha che vogliano scrivere lettere ad Soa Maestà sottoscritte di 40 el 50 gentilhomeni de li primati di Milano, come hanno ellecto il Leyva per suo gubernatore, del quale molto si aconlentano, pregando Soa Maestà ad confirmarlo ; nel quale Conseglio ancora non è fatta alcuna resolutione, nè si tiene che habbia ad andare alcuno ambasciatore. Credono ben molti che le lettere se farano et si sottoscriveranno dali seguazi del Leyva. 11 colonello de lanzchenech feci heri parole col dillo Leyva. La causa non si sa, ma esso col-