493 MD.XXVII, LOGLIO. 494 Et vene il Legato in Collegio, et parlalo di questi oratori venuti, et fati venir dentro di novo, il Legato laudò si mandi Proveditor. Di campo, da Riozo, fo lettere del Proveditor zeneral Contarmi, dì 13. Come ha ricevuto lettere di la Signoria nostra di la provision fata di ducali 50 milia, qual si haverà da le camere, et di danari di l’imprestedo di le terre; ringratia eie. alento il gran bisogno hanno le zenle di esser pagate. Scrive che Babon di Naido fo mandato verso Milan per saper qualcosa, con bona scoria di lizieri ; unde il campo inimico si mosse per andarli drieto, el nostri feuo dar gròsso alarme ; unde dubitando, inimici non si mosseno, et nostri corseno tino a Milan, et niun li venne al contrasto. Itern, scrive come il castellali di Mus, havendoscrilloseli mandi soccorso aziò possi tener il castello dillo Monguzo preso novamente, era in man de imperiali, per il che se li manda il locolenenle di Mercurio Bua con 50 stratioti, 20 liomini d’arme, et da 150 fanti ar-chibusieri eie. Di campo, da Castel di la Pieve, del Proveditor zeneral Pixani, di 12. Come si levavano col campo per andar ad alozar a.......mia . . . de li. Et scrive colloquii hauti col Capitanio zeneral. Di Roma, fo letto letteì-e mandate da Man-toa, con avisi. Come il Papa ha dato a li cesarei fin qui 150 milia ducali; el voleno ussir lutti di Roma, si per il morbo, come perchè molti voriano venir in Lombardia, maxime li lanzinech, per poter andar a caxa ben richi. Tamen il Papa ha ditto staranno in questi contorni finché i habbino li altri 300 milia ducati ; el hanno electi tra loro 6 capi quali habbino a rezer et governar lo exercilo. 326 Copia di una lettera di domino Christophoro Marzello arziepiscopo di Corfù prexon di spagnoli, date in Caieta, adì 9 Zugno 1527, drizata a sier Hironimo suo fra-delio, et leta liozi in Pregadi. Jesus Mariae filius. Signor messer Geronimo fratei mio hono-randissimo. Faciovi la presente, per avisarvi come mi retrovo in Gaieta per ha ver prexo taglia de ducati 6000 d’oro largì.; è necessario, se voi volete la mia liberation et vita, che tantosto quanto possibil sia faciale provision che sian pagati questi denari a questi homeni d’arme del signor Atarcon, che me tengono. Et perchè a Napoli c’ è modo di reme-terli per ledere di cambio, là seranno ben remessi, ancorché essi homeni d’arme non voghilo questa faticha di andar a Napoli a scoderli, ma vogliono che li sia dati in mano qui in Gaieta. Imperò vi supplico, per l'amor de Dio, quanto più presto sia possibile voi expediale quesle lettere di cambio con un messo a posta che vegni qui, che habbi inlellelto. Et perchè maistro Damiano è persona che vale, lui penso serà bono a tal oficio; al qual direte procuri per la mia liberation, et veda de ha ver quella più summa de denari che possibel sia, per mezo de alcun di meì beneficii che altre volte me ha rechiesto, perchè, prometto la fede mia de (rimborsarlo?). Et in questa a voi mi ricomando, et supplico non guar-diali atti error mei, ma la bontà et clemenlia vostra, considerando che io son vostro fratello ; et che quanta speranza ho liauto al mondo, è stala sempre nella persona vostra, la qual ho havuto et ho et voglio haver in loco di padre; et tutte I* in-Irale mie voglio che voi le scodate per pagar li mei debiti ; nè voglio altro che un servitor solo in caxa vostra, et esser l’ultimo de tulli voi ; et se non me vorele per fratello, me pigliarete per capellano et servitor, et famiglio. Quando non possa esser per voi liberato, mi remeterò a Dio di bon et constante animo, et expetlarò l’hora della morte cum quella pacienlia che mi summinislrarà le debil mie forze el l’aiuto di Sua (Divina) Maestà. Una cosa sola vi resto a dir, che se ve paro siave inutile eldannoso, me vogiate perdonar, perché lutto quel che io fazio fo per la libertà et per la vita. Per Dio gralia, in tanti affanni mi ritrovo bene, et ho speranza in la Sua Maestà che mi manterrà più che non mi manchi el suffragio vostro, el-tal provisione che io sii rescallato. Qui bisogna, amandome, far l’impossibile per adiutarmi et presto, perche il termine spira per tulio questo mexe, allrimenle io patirò, cres-sarà la spexa in duplo insieme con la taglia, né si potrà reparare. Al presente si spende per mio conto assai ogni dì, de modo che è necessario, oltra la taglia, si pagino anche le spexe. Imperò vi suplico non mi mancate; et per el presente messo a posta me diate risposta; el se fusse possibil anche provediate di la predilla summa dilla taglia, perchè più che io sto’ pezoro, et son a pegior condilione. Se mandale lettere di cambio, le vogliono esser in nome del signor Barrio et signor Diego Maeda, bo-mini d’arme del signor Alarcon in Gaieta. Credo pre Pasquino serà venuto in Venetia prima che ha-biate havulo questa, et però habbiate incominciato