597 MDXXVir, AGOSTO. 598 cellenlia è in persona al Bosco cum lutto lo esercito et artellarie, excepto lanzinechi che se expec-tano el di sequente ; et in ditto loco sono assediati 200 lanzinechi et due compagnie di cavalli de inimici, et sperasi che a questa hora siano presi. Il simile mi scrive uno mio da Castel San Zuane. Facia Dio che sia vero. Et seguitano queste et miglior nove de mano in mano. A vostra signoria mi ricomando. De Piagenza, adì 4 de Avosto 1527. Sottoscritta : a servitio de Vostra Signoria, Bortolomio Fa ratino vice-legalo. 397 Da Crema, del Podestà et capitanio, di 4 Avosto, con questi avisi : Copia di lettere del conte Alberto Scotto, date in Marignano adì 3 Luio. * Magnifico et clarissimo signor mio observan-dissimo. Accadendo venir de li lo cavallaro exhibilore presente, mi è parso non lassarlo venir senza questa mia, per significare a voslra signoria che persuadendosi quella che si dovesse far la impresa che la scia, nulla si è fatto. Altro di novo non havemo, salvo ebe in questa notte siamo stati tulli in ifrme, perchè si havea novelle che li nimici erano sortili fori di Milano, et che venivano alla volta nostra. Et a vostra signoria mi ricomando. Copia di lettere di Zuan Baptista Spiciano comissario del signor duca di Milano, date in campo a Marignano adì 3 Avosto, drizate al Podestà et capitanio di Crema. Molto magnifico signor mio observandissimo. Voslra signoria vote che gli habbi quanto obbligo homo poi bavere, ad usare verso me lanla Immanità che a mie lettere scritte haver mandato li guastatori. Io scrissi con animo si facesse una impresa dà la quale pendea la salute, anzi l’acquisto di tutto il Stato di Milano, che era la presa de Pavia. Et per non lassar loco a questi signori di recusatione, che non si facesse, pregai vostra signoria si degnasse mandare li guastatori perchè ne era grandissima necessità ; ma dopo la loro gionta s’è tanto differito, che beri ci inlraro quattro insegne de nemici. Francesi hanno aerato in Alexandria il conte di Lodrone con tutte sue zente, salvo duo bandiere, de le quale è capo uno genero suo, che non polero intrare in Alexandria et se riduseno nel Bosco, ove parimente sono serale. Et cosi tutta la compagnia et lutti li loci eli’è olirà Po sono abandonati da nemici, salvo quelli -doi ; et de qua havemo il passo libero a quello -campo senza mai passare per territorio de nemici. Beri s’è intercepta una lettera di uno Pietro Boligella capitanio de nemici, nella quale fra le altre cose avisava Antonio 397* da Leyva che havea inteso 8000 lanzcbenechi con-duti dal conte di Genevra esser in Ivrea. Ove sii la persona del signor Lautrech, non se ha ancor nova. Vedendo che questo exercilo fa poco frutto, ho pregato il signor Duca me ne levi ; così Sua Excel -lentia me ne fa gratia, et fra tre dì rilornarò a Lodi, et qua venirà in mio loco quello che era castellano di Milano, missier Joanne Aguslino Galarato. Aricordo voslra signoria dovonque mi ritrovarci, sempre haverà uno affetionatissimo servitore, del qual potrà disponer come di quel che si voglia de suoi minimi: et alla sua bona gratia mi ricomando. Copia di una lettera di Zuan Paulo Man-fron condutier nostro, dal campo in Marignano, adì 3 Avosto 1527. Magnifice et clarissimc Domine, Domine observandisseme. Tutta questa notte siamo stati in arnie, chè se diceva li nimici ne venivano a trovare ; et signor mio, mai vidi il maior disordine del nostro, che non voria per tulio P oro del mondo che li fusseno venuti a trovare, che certo ne hariano fatto danno et vergogni. Et questi haveano fatto andar inanti due bandiere de fanti con comissione che se li nimici venivano de retirarsi; el li fanti mal si po-Ieno retirar, et anche hariano posto in fuga il resto, el credo che ogni cosa se fa per perder perchè tutto si fa a la roversa, el uno che non havesse mai visto arme non faria cosi pegio come li noslri fanno. El ho v.sto li repari che fano fare, che soli tulli al contrario; el loro medemi me l’hanno confessalo questa malina ; sichè, signor mio, mi par es-serge così poche experienlie, ch’io non potria dir più ; et siamo condutli in loco che li cavalli noslri non pono combaler. Come scrissi beri a voslra signoria, questo ho voluto scriver a quella perchè