167 MDXXVII, MAGGIO- 168 el lutti sono ricchi, et nel suo partir tuttavia si andava sachizando. Che per oppinion soa, questi sono da zerca 30 miìia et più; ma non hanno arlellarie, nè zente d’arme con loro. Che sono scapolati .... frali di ditto monasterio di S. Piero in Vincula con taia di ducati 200, quali P hanno pagata, et il resta di frati è stà morti, et altri fatti presoni. 106» Relatione di uno frate di San Salvador, partito di Roma a dì 12 Magio 1527, et di uno servitor di V Orator di la illustrissima Signoria nostra, ambedui rescatati, fatta in camera del Serenissimo a dì 20 ditto. Come li lanzinech et spagnoli, alli 6 a hore 8 havean principialo a dar la battaglia a Roma da la parte di Ponte Molle et a due altre porte, et alla prima furono rebattuti con loro occisione da la Banda negra del signor Joanne de Medici, ma dapoi essendo sopravenuta una nebbia tanto grande, che non se vedea duo passa inanzi, et lanzinech intro-rono sopra le mure et non furono cognoscuti. Furono morti in questo loro primo ingresso de lanz-chenech il duca di Borbone da uno arcobuso, et molli altri pM di 3000, et di nostri furono morti quasi lutti quelli di ditta Banda negra, ma niun capo, et inimici intrati in Roma sachizorono la terra universalmente, tagliando a pezi frali, preti, monache et ogni altra persona che si facea forte ne le caxe. Tutti quelli dell’ hospital di S. Spirilo fono morti, excepti alcuni che fugitero ; simili ter li puti de la Pietà, et molti fono gittati da le finestre su la strada. Tulle le monache di monasterii furono aperte, sachizale, et vergognate, et parte morte; frati et preti generalmente aut sono stà morti, chi feriti et parte fatti pregioni. Hanno brusalo alquanti palazzi, et lutto quello hanno depredato, sì spagnoli, come lanzinech el portavano li bollini nel Borgo ogniuno nel suo .allogiamento, dove par siano allogiati in ditto Borgo el lì si hanno fatto forti. Tulle queste gente hanno fatto tra loro 8 capitanei, 3 ianzchenech, 3 spagnoli et 2 italiani, sotto il governo di quali stanno. Intrò dapoi il cardinal Colonna con 12 milia tra villani et homeni del paese, quali vendicai) losi di esser stà brusati ancor loro, comenzono a sachizar el cavavano fino la ferramenta delle case et muraglie, quantunque (1) La carta 105 * è bianca. minima fusse. Dice, non vi esser restato alcuno, quamvis putino, che vivi siano fatti pregioni, che non habia hauto taglia chi più et chi meno; ma Ianzchenech non fa alcun pregion se illico non si riscattava, et perciò lutti menar a filo di spada. Spagnoli fanno pregioni et similiter ilaliani et li lassano vivi. Hanno sachizato li palazi del Cardinal Colona, qual Cardinal non è temuto da diete gente, et etiarn quelli di 1’ orator di Portogallo, Marchesana di Mantoa, Orsini et altri signori. De cardinali sono stà morti quattro : Ponceta, Cesis, Santi- 106* quattro et Araceli; pregioni del Cardinal Colonna’ Valle et Cesarin et Siena; fuzite a Civitavechia Como prevedendo la ruma di Roma, con ludo I' haver suo et la famiglie, avanti il sacco. Il Cardinal di la Minerva cum li nepoti, descalzio a piedi fuzite et I’ ha ritrovato in strada. Tutti li nostri prelati venitiani, excepto il Cardinal Pisani, qual è in castello, che erano fiiziti in la caxa della prefata Marchesana fono falli presoni, et similiter il magnifico orator Venier veneto cum li secreta ri et famiglia, etiam domino Ma»*co Grimani procuralor, et domino Hironimo Lippomano,et ogniuno di questi hanno taglia et sono pregioni di uno conte No-gara manluano. Dice esser stà morti più di 12 milia persone, et fino al dì sopnscritto li corpi, erano per le strade insepulti. Hanno fatto di la chiexia di S. Pietro et palazzo et espella del Pontefice stalla de cavalli, el una immagine di Cristo d’argento che era in mezo la chiesia, fo fatto in quattro quarti et divisa fra loro. Il Pontefice con il resto di cardinali et altri signori sono in castello, et gli hanno dato taglia de ducati 300 milia et 4 page che dieno haver, et che’l Pontefice et cardinali va-dino in Spagna, et tutta la roba che è in castello sia a loro discretione. Dice che haveano già principiato a a far trincee et batter il castello, quale però è forte et villuagliato el ben in ordine di gente el muni-tione. Le porte di Roma stanno aperte, nè vi esser guardie, et esser in facullà di ogniuno de inlrar et ussir per essersi redutle dille gente et fatte forte nel Borgo di là dal Tevere, dove hanno tutto il tesoro et bollino fatto. Le strade tutte esser rotte, et per ogni canlo vi sono gente che expectano di butinizar et far presoni chi poleno, che con la preda di Roma fugissero. Da Bergamo, di sier Nicolò Salamon pode- 107 stà et sier Viceneo Trun capitanio, di 19. Come hozi è ritornato uno nostro explorator, quale partite da Milano. Referisse che signor Antonio da