579 MDXXVII, AGOSTO. 580 et capelona, et ohe ¡1 suo palazo fu sachìzato et lui fue fatto pregione, et poi se reschalò per ducali 15 mile et fugite incognito. Se scrive : Franciscus Pisanus presbiter cardinàlis Vice caneela-rius, Muli Sancti Grego-rii et beatorum Joannis et Pauli. Sono zorni 19 che è de qui fra Lissa et Liesna. Quello succederà, darò aviso a vostra magnifìcencia, Dice voler trovar cortesani qui, et già 10 ne ha trovali, tra li quali sono doi Vidali, Bernardin coadiulor, Cesarpinese et sie altri li nomi di qual mi agrava a scriver, tamen non restarò de dirli: lo Boi de Nicolò de Barbis sta a Cita vechia, lo fìol de Nicolò Simoneti, lo fìol de Michiel Gazari, lo prete Bulich, 10 fìol del medigo et del Gotifredo. La brigata sta in varii rasonamenti et discorsi di progressi di questo aserto Cardinal, adeo che dà da pensar a tutto homo, cussi terrieri come forestieri. L’è picol de persona, bruno, immo piuttosto negro; un viso longo el bruto. Porla al colo una filza menuda de corali et alemanine, et ha certi anelli di basso oro et pochissima valuta che porla ; dice haverli havutì per camino da certi soi amici. L’è venuto senza chierega che pareva che mai l’havesse porlata; qui se P ha fatta far et ben grande, lo al principio che era a Lissa, credendo fusse il Cardinal Pisani veneto, mandai uno brigantin ben in ordine et suso missier Thomaso Alvise Grifico, Thomaso Baici, et Jacomo mio fìol cimi una cassa di mie arzenti, tapezarie, et pensi per oferir a so’ reverendissima signoria et receverlo in casa,- et io ro-masi a la terra per proveder zio che bisognava. Et 11 prefalo montò in ditto bregantiu cum li prefali mandati per mi, et venesene qui a la terra dove poi è successo quanto di sopra, lo al principio che questo Cardinal se trovava a Lissa, scrissi al magnifico missier Hironimo Zustignan et al magnifico missier Vicenzo Donado del zonzer suo a Lissa, siconte ancora fece el nostro magnifico Conte a la Illustrissima Signoria et a cha Pisani, et sento remasi in-ganati. Da Crema; di sier Andrea Loredanpodestà et capitanio, di primo. Manda queste letere : Copia di una lettera di lo illustrissimo signor Duca di Milan, al ditto Podestà et capitanio. Magnifice Domine, amice honorandissime. Beri li inimici da Milano andorno ad ritrovare il castellano de Musso cum sua zenle ad uno locho dito Carraia, el lo assaltorono da due bande, de modo che 1’ è restalo rollo, et le compagnie tra morti et feriti per la magior parte spersi ; pur se dice la persona sua esser salvata con molli de li fanti grisoni che teniva con lui. Sin ad questa bora non habbiamo 1’ adviso più preciso ; se altro se intenderà, lo faremo participe del tutto. Lo exercilo nostro ha designato mutare allogiamento el andare a Marignano ; pur non sapemo se starà in la deli-beratione. Et ad vostra magnifìcencia se offerimo. Da Lodi, al primo Agosto 1527. Sotoscrilta : Bonus amicus Franciscus dux Mediolani. Copia di una altra lettera de campo, di primo Avosto, scritta da Agu^tin Cluson al ditto Podestà et capitanio di Crema. Questa malina è nova che il castellali di Musso è stà rotto, et lui morto in sulbriansese. De 14 sue bandiere, 6 sono stà porlate in Milano. Nui hozi se levemo de qui, et se dice che andemo a Marignan. Non scio se così sii ; doman darò avìso a vostra signoria dove seremo ; et ad quella etc. Da Udene, di sier Zuan Moro locotenente, di ultimo Luio 1527. Sebastian da Udine mandato per il magnifico Locotenente a Vienna per intender li andamenti del Serenissimo re di Boemia zerca la impresa de Bongaria, dice esser stato de lì zorni 15, el esser parlilo a li *21 de questo. Dice, nel tempo l’è stalo in Vienna, haver veduto passar da 6000 fanti mandati et pagati parie da le terre franche et parte li pagava il prefato Serenissimo re, a li quali el dava lire tre per uno et li mandava a li confitti de Ungaria verso Buda ; et similmente ha-vea facto de le gente che per avanti erano passate. Dice ancora, haver veduto da 1500 cavalli armati alla legiera, tra li quali ne erano da 400 boemi, (1) La carta 384* è bianca.