689 più possine» tulle le ditte cinque lanse esser tagliale, nè la presente parte possi esser revocata over su-spesa, sotto pena de ducati 500 d’oro per cadauno che metesse parte in contrario, da esser scossi per li Avogadori di Cornuti senza altro Conseio ; et la inità di essa pena sia de dilli Avogadori, et l’altra mila di 1’ Arsenal nostro. De parie 139 De non 13 Non sincere 4 Fu posto, per li Consieri, Cai et per li Savii, che li debitori di le tanxe 4 el 5 qual fo taiate a 50 per 100, habino termine a pagar fin a mezo Sep-tembrio senza pena, et passado debano pagar il tulio con pena di 10 per 100. Item, li debitori di 1, 2, 3 tanse pur al Monte del subsidio debbi pagar taiate al ditto termine ; passado pagine integre con la pena ut in parte ; con certe clausule. La copia sarà scritta qui avanti. Et fu presa. 139, 13, 4. Fu posto, per li ditti, una lettera a sier Piero da chà da Pexaro procurator, orator a Lutrecb, laudando quello era sua opinion di andar a l’impresa di Milan prima ; rr^ tenimo monsignor di Lutrecb, qual è maestro di guerra, sappi quello el lazi, et tenimo quelli di Alexandria si renderanno. 11 che non hessendo, tiensi saria il meglio lassarli qualche pressidio alorno et venir di longo a Milan ; et non semo per mancar eie., ut in litteris. Fu presa. Fu scritto in Franza a sier Sebaslian Justinian el cavalier, orator nostro. Come voy solicilar la Regia Maestà a mandar li ducali 47 milia ne resta dar per le page scorse di 40 milia al mexe. Fu tolto il scurtinio di un Provedadijr in campo, ¡usta la parte presa. Tolti numero 1 % tra li qual sier Hironimo Justinian procurator, sier Biro-nimo da chà da Pexaro, i quali rimaseno sopra l’Arsenal ; et questi andono a la Signoria dicendo non poter esser electi, havendo l’altro officio con pena. Item, sier Francesco da chà da Pexaro Cao di X fo tolto, qual si voleva scusar esser eletto orator al Papa. Hor visto le leze, fo termina per la Signoria che tulli fosseno Vaiolati, et rimase sier Francesco da chà da Pexaro predillo, el qual tolse termine a risponder. Item, fu fatto Provedilor sora (1) La carta 401* è bianca. I Diarii di M. Sakuto. — Tom. XLV. 690 P armar in luogo di sier Lunardo Emo ; et tolto il scurtinio, erano tolti assai, non fo balolà. Scurtinio di Proveditor in campo, menerai, in luogo di sier Domcnego Contarmi, con du-’ cati 120 al mese, con pena. Sier Lunardo Emo savio del Conseio, qu. sier Zuan, cavalier .... 54.150 Sier Carlo Contarini savio a Terraferma, di sier Panlilo......63.137 Sier Polo Nani fo podestà a Verona, qu. sier Zorzi.......82.124 Sier Tomà Moro el capilanio a Verona, qu. sier Alvise......75.125 Sier Zustignan Morexini fo Cao del Conseio di X, qu. sier Marco. . . . 23.177 f Sier Francesco da chà da Pexaro fo podestà a Padoa, qu. sier Marco . 120.81 Sier Pandolfo Morexini è podestà a Padoa, qu. sier Hironimo . . . 84.115 Sier Alvise Michiel el Consicr, qu. sier Velor..........40.162 Sier Hironimo Zustignan procurator, fo savio del Conseio......67.136 Sier Marco Grimani el procurator . .. 85.120 Sier Zuan Emo el podestà a Verona, qu. sier Zorzi procurator . . . 18.185 Sier Hironimo da chà da Pexaro fo savio del Conseio, qu. sier Bene-delo procurator.......60.142 Et chiamalo sier Francesco da chà da Pexaro, qual è Cao del Conseio di X, dal Serenissimo, exor-tato acetar, tolse rispetto a risponder. Di sier Alvixe Pixani procurator, proveditor menerai, date in campo apresso Perosa, a dì 27, vene lettere. Come Oratio Baion stava meglio, né si sa cerio si ha pesle o non, et soa moier et liola era venule a servirlo. Scrive haver tolto a nostri stipendii, come scrisse, quel Piero Onofrio con 600 fanti, et Stefano Colona non ha voluto li 600 fanti et è partilo per Bologna ; vien a trovar monsignor di Lulrech. Scrive, inimici par voglino tender a la volta del reame, la lesta grossa verso Terni el Narni, et parte in ver Orvieto. Scrive haver inteso la deliberalion del Senato zerca il ve-scoado di Treviso ; lui resta satisfallo, et cussi tien restarà il Cardinal suo fiol, qual non è per partirsi I di ogni deliberation di la Signoria nostra. Scrive I ha inleso, a Fiorenza esser grandissimo morbo, et 41 MDXXVII, AGOSTO.