387 mdxxvh, Et li rispose sier Domenego Trivixan el cava-lier procurator el savio del Conseio, allegando la Sacra Scrillura non si dia dar vasto a le biave, et si demo questo principio verano sul nostro a far dillo effeclo, con altre parole, et che si...... Et li rispose sier Luca Truu procurator, dicendo è volurilà ili Dio che l’Imperator prosperi : et cussi è adesso che volemo ultimar la guerra con far che’! duca di Milan, che vuol si dagi il vasto a Milan, nui volemo dir che ’1 non fazi. El qui parlò per la sua opinion e ben. Et li rispose sier Carlo Contarmi savio a terra ferma per la opinion del Collegio, dicendo etiam il Serenissimo havia dillo in Collegio non sentiva che si brusasse le biave. Et iterum il Serenissimo si levò, dicendo era vero che lui non vorìa ; ma altra cossa è ordinar si brusi, altro è scriver non si brusi, et su questo parloe per levar le parole di la lettera, ma lassar il duca di Milan fazi quello el voi. Andò la lettera, (> di no, 9 non sinceri, 94 di la lettera, 102 del Serenissimo.et sier Luca Trun. Ite-rum balolà, 14 non sinceri, 99 di Savii, 102 del Serenissimo, et il Serenissimo non volse più si mandasse, ma volse licentiar il Conseio. 6 Fo ledo al licentiar di Pregadi, che era passà un’ hora di notte, uno brieve del Papa scritto a la Signoria nostra, dato in castello a di (J Zugno, portato per il cavalier Caxalio oralor anglico. Scrive come si haverà inteso li successi di Roma, el prega il Serenissimo el questo Dominio non voglino aban-donar la Chiexia in le terre di quella, come sempre hanno facto ; con altre parole. La copia sarà qui avanti posta. Da Lodi, del Provedador generai Contar ini fo lettere homi, di 23, ìiore .... Come la ma-lina seguente, havendo posto lutto ad ordine, col nome di Dio in ordinanza si leverano et andarano ad alozar a Ivrea uno mio apresso Malignano, et vederano di far qualche bona opera. Itcm, hanno hauto uno riporto di Milan, come Antonio di Leva era in letto, et in Milan al più non erano 4000 fanti, zoe 1500 lanzenech .. . spagnoli, il resto italiani, el fortificavano le porle ecc. ltem, hanno hauto lettere dal governador de Piasenza, di 22, qual li manda la copia di una lettera li scrive Antonio da Leva, di 21 ; come, havendo capitolato il Pontefice con li agenti di la Ce- GIUGNO. 388 sarea Maestà di dar Parma et Piasenza in man di Soa Maestà, però li scrive voglino esser conienti di darsi perchè haverano bona compagnia eie. Al qual esso governator li ha risposto, che non hanno hauto alcun ordine dal Pontefice, et non mancherano di far il debito loro, et ha scritto al governator di Parma tal risposta il qual lieti etiam lui la farà in conformila. Nolo. Vidi lettere particular da Lodi, di 23. Come nel campo è pochissima obedientia. Domino Ambroxio ... locofenente del Capitaoio zeneral non voi cieder al signor Jannes, poi li altri capi è in division ; sichè è una cosa grandissima il disordine vi è, adeo el Provedilor mslro è martire. Poi Mercurio Bua, di Bergamo non è venuto in campo. Da Crema, del Podestà et captiamo, di 23. 257 Vidi lettere particular, come il magnifico secretano de lo illustrissimo signor duca di Milan, eli’ è li, mi ha mostrato ledere del gubernalor di Piasenza, per le quale è rizercalo dal signor Antonio da Leva, allento la capitulalione fatta fra la Santità del Papa et cesarei, ad esser contento di lenir quella città libera et non lì admetler gente di sorte alcuna di guerra, aziò gionti lì comessarii pontificii con li quali per nome suo mandarà il Belzoioso a tuor il possesso, li possi esser liberamente consonata. Il medesimo ha scrillo alla comunità di Piasenza et alla città di Parma. Quesle lettere sono slà retenute (ter il gubernalor predillo, et non permesso passar il trombetta. Da Bergamo, Brexa, Verona et Bassan furono ledo lettere, et con avisi di le parte di sopra che non c’è preparamento di zente, ben di 4 capi-lanei che erano andati a far fanti. Chi diceva per le cose di Hongaria et chi per Italia. Nolo. In questo zorno si have aviso a Chioza esser intra la peste in 4 caxe, et amalate et morte di le persone 9 fin qui, processa da uno barcaruol etc. ltem, in questa terra par che a San Hironimo in la corte del Sappa, dove morite quell’ altro fore-slier, zà alcuni zorni si amalo do femene in quella caxa di peste: mandate a lazarelo una morite la nolle. È da saper. Questa sera acadele, che essendo venuti qui alcuni di homeni di brexana per montar su le galie, hessendo alozali a le hostarie a S. Marco, comenzono a trazer nel San Marco el sopra le Colone di la piaza, unde visto questo, alcuni oficiali erano in piaza corseno suso et li reteneno a requi-sition di Cai di X. A dì 26. La mallina, fo lettere di Ir ama, 257*