591 MDXXVII, AGOSTO. 592 tri .di non molla condilione; ha messo a sacho da 20 case, et ha incarzerali tre altri zentilhomeni, 391* cioè: missier Bortolomio Albino, missier llironimo Albino, et missier Pietro Herimberch. La causa se dice esser stata perchè loro volevano che la città . desse denari et artiglierie a imperiali, et che lo esercito loro passasse per il senese per mandarlo a danni di fiorentini. Qui se aspetta con grandissimo desiderio che vengino denari da Venetia per poter contentare questi soldati et per impire le compagnie ; il che facendosi, non si haverà manco di 13 in 14 milia fanti; ot possendosi metter questo numero de genti insieme, il parere del signor Duca et di questi altri signori è di andare ad acostarsi alti imperiali et combaterli, se aspettaranno, sperando di loro certa vitoria. Il tulio si faria se venissero denari; ma non ne venendo, le cose non ponno passare molto bene. Mando a Vostra Signoria copia di certo aviso che si ha da Firenze per la provision fatta per lo Imperatore circa le cose de Italia, et a lei di core mi ricomando. Da Firenze, alli 27 di Juìio 1527. Qui sono lettere di Genua di 20 al signor Mar-chexe, qualmente lo Imperatore ha mandato di Spagna le provisioni, el signor duca di Ferrara capitatilo generale et locolenenle in Italia, excetlo ntl regno di Napoli et Sicilia ; et perchè Sua Maestà pensa che forse el non vorrà cavalcare, ha eletto in suo locolenenle el principe di Orange; capilanio di le fantarie el signor Georgio di la Marchia ; the-saurero nel campo el marchese del Guasto ; gover-nator generale dello Stato di Milano el signor Antonio di Leva ; thesaurero zenerale dello Stato di Milano l’abbate di Nazara. Et il principe di 0-range non può far cosa alcuna senza consilio del signor Alarcone. De casi del Papa non era anchor presa alcuna resolulione, perchè infino al primo del presente non si sapeva in Spagna lo a puntamento del castello Santo Angelo. Qui habbiamo nova che le galere di Pranza hanno bulato in fundo due nave di P armala di Genoa in Corsica. » 392 Di V Agnello, del campo ditto, adì 29 Luio. Questi signori adesso hanno fatto un consilio ; ma ancor non ho inteso di che habbiano trattato. Domane lo saperò ogni modo et ne darò aviso a Vostra Signoria, Pur, per il iudicio che posso fare, credo che habbiano parlalo di le cose di Perosa, de la quale non se ha molta confìdenlia. Medesima-•mente polrìano haver parlalo de li imperiali, li quali per quanto se intende hanno mandali li loro cavalli leggieri presso Todi tre milia, ma la massa de lo esercito è ancor dove era. 11 signor Duca fa cavalcar quesla notte alla volta loro il Prove-ditor de li slratioti con una grossa banda de cavalli per intender qualche cosa di certo de li andamenti loro. Da un trombetta del signor Duca, qual è retornalo hoggi da Todi, ho inleso che to-dini sono contentali torre dentro la terra quelli fanli francesi che li furono mandali li dì passati per loro soccorso ; per il chè non è da dubitar più che quella ciltà non Iiabbia da star ben unita con questo esercito. Se ha havulo aviso da bon loco, che imperiali non confidano molto in le cose di Siena, et che nel esercito loro si tiene per certo che’l signor Viceré viene per capitanio. Per la medesima via se intende anche, che il Morone zerca • con grandissima diligenza di sapere se il signor Duca -è refermato capitanio di la Signoria o non. Qui stiamo con grandissima meraviglia, eh’è zà 12 dì non se habbiano lettere da Venetia. Del ditto, date ivi, adì 30 Luio. La comunità di Todi hoggi ha scritto al signor Duca, facendoli intender come un suo oratore era ritornato dal campo cesareo, et che la intenlion de li signori del dillo campo era che li Ianzchenechi et fantarie spagnole havessero le guarnison dentro Todi; ma a pregere del prefato oratore s’erano, contentati di mandarli solamente li lanzchinechi, quali questa sera dovevino ritrovarsi lontano da la terra sette miglia per mirarli poi domane; dicendo 392* che li era parso darli questo aviso, aziò che Sua Escellenlia provedesse che li suoi soldati che erano dentro Todi non portassero pericolo; il che è tanto come se dicesse che li revocasse. Pur da poi è venuto il signor Georgio Santa Croce, qual dice haver in commissione da ditta comunità di far intender al signor Duca, che dapoi che la roba sua ha da esser consumala da soldati, più presto si contenta che quelli di questo esercita la habbiano che li imperiali, offerendo di acceptare il presidio che Sua Ex-cellenlia li manderà, perchè li soldati che li sono stati mandati sono molto pochi per difender quella città. Per questo questi signori si sono congregali insieme, et dapo’ longo ragionamento, par alcuno di loro non si contentava mandarli suoi soldati ; final-