UDXXVII, GIUGNO. 338 et una de cavalli per difenderla dal saco, come è siala difesa. Il prefato signor Duca manda domane Gioanni di Naldo-a Ravena per proveder che quella terra non facia revolutione, et anco per guardar una grande quantità de grani che la Illustrissima Signoria di Venezia ha mandalo in quello loco per soventione de lo esercito. S’è ditto questa mattina, che sono ussite di Roma 20 bandiere di fanti de li imperiali. Da poi, questa sera è veuuto uno.nel campo francese, qual dice haver veduto ussire tutti li lanzchinechì et li italiani, et che se sviavano a la volt'» di Spoleto. C’ è uno aviso de li reclori di Ve^ rona, quali scriveno haver inteso che de Alemagna venivano alcuni lanzchenechi in socorso del Stato di Milano ; pur dicono non haver la cosa per certa. S’è anche intesa la deditione de Modena, et certe altre nuove de Lombardia le quale non scrivo eie. Ho scritto anche l’altro zorno la nova del socorso che, si dice, che voleno mandar a questa impresa il Chrislianissimo et re di Angliterra benché da pochi è creduta, maxime da quelli che hanno qualche discorso, perchè anco per el passato son state date de le parole assai, nè mai s’ è veduto eiìecto alcuno; Del ditto, date ut supra, a li 14. Postscripta. Adesso che ’I campo si leva per andar ad alozar al Bosco eh’è apresso Monlefiasco-ne, è gionto il trombetta di missier Paulo Luzasco ritornato da Roma, qual dice che le gente ussite di Roma, et che vanno a la volta di Spolelo, sono 800 223* fanti pagati da Colonesi de li quali è capo il signor Ascanio et il reverendissimo Colonna. Referisse anche, che lo esercito imperiale non può stare più in Roma per la peste et fame grandissima che vi è, et che si facea grandissima provisione per ussire a !a campagna. Et già 7 bandiere de italiani erano venule a la volta del Bosco da Bachano, el secondo le gente si pagavano, cosi uscivano. Dice, che a li lanzchenechi danno 4 page et a li spagnoli similmente, et a li italiani che hanno servilo fin al principio de la guerra tre page, a quelli che sono con-dutti novamente una paga. Narra ancora, cbe’l conte Piero Maria di Rossi é benissimo veduto, et ha ha-vuto la condutta di 2000 fanti et 200 cavalli lizieri, li quali gli sono pagati cortesemente, sicome gli era stalo promesso nanli che passasse di là. Summario di una lettera di campo, da Viterbo, 224 a li 12 Zugno 1527, scritta per l’Agnello. Heri dislogiassemo da Vetraio, et venissemo qui sotto Viterbo dove siamo dimorali hozi. Dimane se partiremo et andaremo a lo allogamento del Bosco che è apresso Montefìascone, et ivi dimoraremo fin tanto che imperiali usciscano di Roma, et si veda che disegni serano li loro. 11 signor Horatio Baglion heri partite per Perosa, et condusse seco li capita-nei del colonello del signor Malatesta suo fratello, con disegno de intrare ogni modo in quella città, o amabilmente o per forza quando li fosse fatto resistenza ; il che non si crede però per esser bene amalo da tutta quella cita. Su» signoria narra lo acordo fatto per il Papa con imperiali nel modo che già ho scritto, escelo che dice che Sua Santità s’ è obligata andare dove il signor Viceré vorà. Dice anche, che Soa Beatitudine è slata causa de la morte de una infinità de preti, perchè spagnoli per haver li beneficii li amazavano, et poi mandavano un trombetta a domandare li beneficii che vacavano, et il Papa li concedeva senza far resistentia alcuna. Il signor Renzo è gionto hozi qui al campo ; ma per quanto intendo partirà presto, perchè tra lui et il signor Duca non è troppo bona intelligentia. Copia di una lettera scritta di campo a la du- 225' che ssa di JJrbin per Gioanni Simoneta, data da lo exercito al lago di Bolsena, a li 13 Zugno 1527. Illustrissima et excellenlissima signora, patrona mia singulare. Movessimo questa mattina da lo allogamento presso Yiterbo, et siamo venuti ad allogiar qua sul lago di Bolsena, ove mi penso temporegiareino fin che sarà necessario pigliar qualche altra resolutione, secondo procederanno le cose de’nemici et sarà più bisogno nostro; sopra il quale se sono havuli da questi signori ragionamenti et consulte. Et hanno distintamente ragionato del tulio, maxime sopra la difesa di Toscana, circa la qual difesa il Signor Illustrissimo si è offerto et obligalo del modo ebe quella intenderà poi in la inclusa copia di un scrito dato a Foralor di Augliterra, con il quale esso Illustrissimo si è> mollo ben satisfalo di iustificar tulle le sue actioni su questa guerra. El è partito esso I Diarii di M. Sanuto. — Tom- XIV. (1) La carta 224 bianca. 82