423 MDXXV1I, CKJONO. 424 Copia dì lettere del castelano di Musso, di 26 Zugno 1527. Ala dieta di Lacerna, elvelii si sono contentali di dare li lOmilia fatili richiesti perii Christianissimo, et così di presente si pagano, et vano ala volta di Ivrea per unirsi con monsignor de Laulrecb. Ne ho voluto svisar vostra excellentia per messo a posta, et prego vostra excellentia m« voglia advisar quando lo exercito suo el dela Illustrissima Siguoria andari in campagna, perchè anchora io non posso manchare del debito mio in travagliare li inimici dal canto di qua. Nè altro. A vostra excellentia Jm-militer mi racomando. La qual lettera è scritta al signor duca di Milan è in Crema. Di Verona, di rectori, di 29. Come erano zonli lì ducati 6000 per ca'mpo, et letare di ducati 4000 da farsi dar dali daciari del sai, i qual non potendo darli fino 15 zorni, se hanno fatto servir, facendo promeler a essi dacieri al tempo a chi ha imprestato ; si che li manderano al campo. Da Udine, di sier Zuane Moro lochotenente di 28. Manda una lellara haula dal Paribon, qual dice cusi. 1527, adì 25 Zugno, in Sol. In questa bora, carissimo signor mio, lo magnifico missier Andrea Rauber si me chiamò et si me disse : habbiamo lettere di la Maestà del nostro re, et che dobbiamo caziar fuora di Vilacho lo secretano di la Signoria de Venelia, et cusi è forza exequir. Et sapi che mi non voglio esser quello ; ma lo lozaubmen se ha tolto tal assumplo, ymo erodo lo farà condur al suo castello qui apresso, dove me rincresce assai. Da poi in gran segreto sì me disse : l’è stato zà fa 4 zorni qui, cum lettere uno capitanio spagnolo che sta in Guritia, lo qual me l’à rechiesto qualche numero di zenle per volerla condur de lì in la Patria, promettendo che facilissimamente se haverà la Patria; del che non li habbiamo dato altra risposta, nome che c’ è altro da far che de far la impresa in la Patria al presente. Lo capitanio spagnolo, non posso saper lo nome, ma quello che è andato cum lui si è uno Jacomo Florio che habita in Goritia et zà fo da Portogruer, Io qual è andato a star a Goritia zà anni 20, et fa l’oficio del avocar. Vostra signoria si intenderà ift Udine di sua condition ; non creda quella che’l sia lo nostro messier Jacomo Florio dotor da Udene. Presto vostra signoria sarà advisata se altro sarà, perchè messier Andrea et mesier GliristofoI suo fìolo mel dirà per la optima acoglientia ha fatto vostra signoria a l’altro suo fiol in Udine, che ogni zorno sì me’l dice. Me porà inganar, ma lo tegno bona persona per li effeti io ho veduti alla zornala. Lo spagnolo et quello Jacomo Florio porlono lettera come di sopra ho ditto, et quel che vengono de Italia ; ma non scio da chi spero sotrazer chi è colui. Questi dui sono cavalchati a Viena dal Re ; adì 22 del presente passorno de qui. Noto. In questi zorni in Fontego la farina valse di gran menudo lire 16 soldi 4 11 staro, et di gran grosso lire 11 ; siche è grande carestia. Die Sabati 29 mensis Junii 1527. Quoniam dominorum et principum requisitio-nes mandatorum loco haberi debent; et bonos ac fìdeles decet subditos eorum sup rioribus et domi-nis in his quae possunt semper gratificari ; hinc est quod spectabiles vestri deputati ad utilia Reipublicae, cives praestantissimi, cupientes, pro debita salisfa-tione requisitionis Illustrissimae Dominationis no-strae, quae suis litteris diei 22 instantis huic vestrae Magnificae Comunitali pro suis oecurentiis ducatos decem mille mutuo sibi concedi requisivit, resti-tuendos per eam ex eius datiis huius suae civitatis in annis tribus prosi me futuris, dando singulis tri-bns mensibus congruam ralam, et prout etiam annis proxime exaclis in huiusmodi factum est, eo opportuniori faciliorique modo quo fieri possit, ad inventionem et exactionem ipsorum denariorum procedere, habito prius superinde maturo consultu et diligenti consideratione huic vestro gravissimo Consilio praesentem eorem partem sub infrascrip-torum capitulorum formam distinctam proponere curaverunt, ut infra, videlicet : Primo, che el se debia ellezere el creare cento vicarii li quali debbano esser balotati nel Couseglio di cento iuxta il solito, et quelli che haveranno più ballote olirà la mità del Consiglio, siano et debano esser publicati et infìsculati per vicarii, et quelli vorranno esser elecli el ballotati debano in termine de zorni tre da poi la publicatione presente, se de- (1) La «art» 279 * 4 bianca.