611 MDXXVII, AGOSTO. 612 Da Piasenza, di sier Piero da cha’ da Pe-xaro procurator, orator, di 9, fiore .... Scrive il suo partir quella matina per tempo da Lodi con .la scorta di 1000 fanti electi, 200 cavalli lizieri et 50 homeni d’ arme, et insieme uno orator del duca di Milan va etiam lui a ditto Lulrech, chiamato el conte Zuan Francesco di la Sorciaia. Con la sua compagnia et con li ducati 32 milia, passorono Po el arivorono lì con gran caldo a hore 15 ; et aspela risposta del campo dal Bosco, di Laulrech, ch’è mia . . . . de lì ; et andarano sicuramente. El qual Lulrech è atorno il Bosco, et li baie da do bande ; ha da sguizari 9000, guasconi 3000, italiani con il conte Piero Navaro 3000, et lanze et vi è il signor Thodaro Triulzi fo governador nostro, et domino Ambrosio da Fiorenza fo qui orator per il re Christianissimo. Li lanzinech non sono ancora zonli. Del campo, di sier Alvixe Pixani procurator, proveditor zeneral, date . , a dì 8. Come era levato di lo alozamenlo di Pontenuovo apresso il Tevere, el venuti qui mia 3 lontano di Perosa. In questa malina inlroe Avogador di Comun ordinario in loco di sier Zuan Alvise Navaier, è andà Synico et proveditor in Cypro heri, sier Alvise Bon dotor. Etiam introe Avogador extraordinario, in loco di sier Alvise Bon, dolor, predillo, sier Zuan Dolfìn di sier Lorenzo. Da poi disnar, fo Conseio di X semplice, el feiTo capitanio di le barche del Conseio di X, uno altro di 12 barche, iusta la parte. Balolà.....rimase Bramin era vice capitanio. Item, do secretarii di Pregadi, Nicolò di Gabrieli et Lunardo Sanson ; fo sotto Antonio Maza-ruol è in campo. Item, feno vice capitanio in luogo di Bramin, et rimase Mathio de Polo qual fosollo capitanio, et solito andar............. 406* Da Bassan, di sier Marco da chà da Pe-xaro podestà et capitanio, di 11, fo lettere, con certo aviso flauto da Trento. Come là si diceva che l’archiduca di Austria, re di Boemia, fradello di l’Imperator, era morto da febre. 407 Dì l’Agnello, dal campo di la lega apresso Pontenovo sul Tevere, a li 6 di Avosto 1527. Uno trombeta de le compagnie del signor no- stro, qual andò al campo imperiale ad accompagnare dui soldati del conte Piero Maria di Rossi, è ritornato hozi et me ha ditto li lanzchinechi esser venuti presso il loco dove aloggia il ditto Conte circa uno miglio et mezo, et che li spagnoli erano luntani da li lauzchenechi duo miglia ; et tutti così li lanzchenechi come li spagnoli allogiano alla campagna, dove stanno più volentieri che rinchiusi ne le terre per la pesle, la quale fa gran danno fra loro, perochè ne moreno ogni di assai. Bavendolo io in-lerogalo de li disegni loro, non me ha saputo dir altro se non che bravano di voler venir a combater questo esercito subito che sia gionlo il signor Viceré, over il signor marchexe del Guasto, quali dicono aspcctare di hora in bora. Il prefato Conte alogia lontano da Todi tre miglia. Da Roma è venuto uno capitanio Corso qual partile Zobia prosi-ma passala, et dice che là non si parlava che ’1 signor Viceré fosse per andar al campo ; el che le gente d’arme erano ancor de là da Roma verso Velitri. Refferisse anclior liaver ritrovalo a Vilerbo nel venir in qua un gentilbomo spagnolo,