265 MDXXVil, GIUGNO. 266 capitatilo dele fantaric, et monsignor Moretto andari in loco suo su le galee. 171* Molti credono monsignor de San Polo bara l’impresa, perchè li signori Venetiani se ne contenta-riano molto. Si sta admirativi che già sono 50 hore che vene la nova di Roma per via di Venetia, nè sino ad hora si ha da altra banda : si sta pur con speranza che quelli exerciti debbano haver liberato il Papa et cardinali. Il Re disse ali ... . absolulamente, che fallo il parlamento con il re d’Ingallerra vole andare a Lione, et che in breve farà l’uno et l’altro. 172 Copia di una lettera data a Londra adì 7 Mago 1527, scritta per Gasparo Spinelli secretano di l'Orator a suo fratello. A quatro di l’istante, li oratori tulli furono convocali a Gran vidi exceio quelo de l’Imperador,dove alla presenlia del Re, astantibus principibus viris, el reverendo episcopo di Tarbe oralor francese hebbe una oratione, a la qual fu risposto per il reverendo Londoniense, qual il giorno seguenle, non havendo potuto el reverendissimo Cardinal per il mal havuto celebrar, cantò la messa con le solite cerimonie. Et apresso, li signori oratori francesi a l’aitar grande, in mano del reverendissimo Cardinal che li aperse el missale, giurarono la observan-tia della pace perpetua hora con questa Maestà conclusa. Et lo stesso fece edam Sua Maestà. DisnO' rono seco doi delli oratori, il prelato et il soldato, li altri insieme a parte mangiorno. Levati dalla tavola, si andò alla Reina dove la principessa danzò con el visconte di Torena orator francese, dela qual questo vi dico, giudicarla molto bella, et per le grande et non volgar dote de l’animo mirabile, ma così magreta et searma et picola, che impossibil sta che fra tre anni la possa esser maritala. Heri poi se giostrò, el li tenenti el campo l'uron 4, li con correnti furo» 16, ciascun di quali corsero G lanze ; spedaculo mollo diletevole per la virtù delli cavalieri. Finita la giostra con el giorno insieme, non senza piova, che fu alquanto incomoda al giostrar, il Re con le Regine et forse 200 damigele andorono a quelle stantie che già scrissi si preparava per la venuta di questi oratori, et noi altri tutti seco. La forma loro, si saprò exprimerla vi raconterò. Sono prima contigue alle stantie dove quando si giostra stava il Re et li signori, la grandeza loro, et sono solum due sale et circa 30 passi de misura. La lon- geza con l’altezza et latitudine proportiorf&ta,il Idto della prima è in mezo cielo fodralo tutto di quel brocatello, che non è de gran valore ina ad veder vago. Li pardi coperti delle più riche lapezarie che siati qui, et sono quelle che contengono l’hisloria de Davit. Un ordine de torzemolto spesse, che rendevano il luoco mollo lucido. Seguiva dopo le la-nestre, che non molto dal tedo erano lontane. Nel fronte della sala era preparata la mensa regia, con un gran baldachino di soprarizo sotlo el qual stavano il Re, et dalli lati le Serenissime regine moglie et sorella. Dalli lati poi seguivano doe longe tavole, all’una delle qual dalla drita mana furon assisi li signori oratori francesi et li prencipi, acompagiiati ciascun dalle principal signore. A l’allra mensa sì 172* posero il nostro Carissima orator domino Marco Antonio Venier, et quello di Milano con el restante de li signori et signore. Non guari distante di ambe erano doe credentiere, che dal pavimento fino al tetto giongevano in forma d’un mezo circulo faUe, sopra le qual si vide sì grande et varie quantità de vasi d’oro tutti massizi, che è difìcil extimar el valor loro. Et questi non erano mossi, imperodiè in altra sorte de argenti dorati furon portati li ferculi di carne et pesse, sì varii et copiosi che per boa spatio durò el convito. La porta di questa sala era un arcotriumpho molto grande fallo a l'anticha, . tutto doralo d’oro fin, che havean tre volti. Per P uno entravano li ferculi alla mensa, per l’altro ussivano li levati, et sotto quel del mezo, che era magiore de ciascun di canti, erano due altre ere-dentiere amplissime, dove si leniva el vino per dar a bere. Sopra questo arco v’ era come un pergolo spalioso deputalo alli sonatori con le arme del Re, della Regina, et certe teste de imperatori con el motto del Re Dieu et mon droit, et certe parole grece. Io non ve lo posso particularniente descriver, volendo che voi con la imaginaria cogitatone su-pliate in parte al mio defelto, nè potrete così ridia, et ben ordinata cosa rapresentai'vi che adequiate alla fatta qui. Levati dalla mensa, ciaschun secondo el suo ordine fu invialo a l’altra sala, alla qual se veniva per una gallaria non mollo longa. Questa alquanto minor haveva prima per pnvimenlo drapi di seta contesti con zigli d’oro, el tedo quasi piano depinto tulto, et eravi el mappamondo in ... . forma, sì che potevi leger tulli li nomi dele provin-zie principal. Heravi poi li segni celesti con le loro proprietà, et alcuni giganti che erano come per ba-sis de queste pinture. Dalli lati della sala erano disposti tre ordeni et sedili mollo comodi, ciascun di