541 MDXXVII, LUGLIO. 542 hcri si caziò Ire volle la spada nel ventre per ama-zarzi ; et parendoli che le ferite non bastassero a morire, con le man proprie si cavò le budelle del corpo che li ussivano di le ferite, et le squarciò in cento pezi per non voler vivere. Lettera del ditto, date a Pontenovo, a dì 21 Luio. Questa malina siamo dislogiati di San Martino in Croce, et siamo venuti di qua dal Tevere Ira De-rula et il Ponte novo. Li lanzinech di questo esercito hanno mulinalo et non hanno voluto venire qui, ma sono restali ne lo allozamento di San Martino dicendo voler ritornare in Lombardia se il Proveditore non li compiace di quanto hanno ri-zercato: che sonoinhoneste dimande, che pacìa saria a farlo. Voleno molte cose il più et ducati 100 al mexe per capilanio, 25 page morte per ogni cente-naro di page, tre scudi e mezo d’oro per ogni fante et 4 scudi per li archibusieri et molte altre cose. Il signor duca di Urbino ha parlalo con loro eolonello el con li capitani, non li ha potuti acquietarli ; pur venirano dimane in questo alozamento, comesi dice; maio non lo> credo perchè li vedo mollo obstinati in questa opinione. Da beri in qua non s’è inteso cosa alcuna de li imperiali, se non che il comissario fiorentino ha haulo aviso questa sera che sono alargali verso Spoleti, el che hanno rizereato a spoletani alcuni castelli da potersi in-lertenire per 6 over 8 dì fin tanto che se ingrossan più di quel che sono, et che il signor Viceré arivi con le gente d’arme. Di l'Agnello, dal campo de la Lega, a li 22 di Luio 1527. Parendo a questi signori capilanei che hormai seria il tempo di far qualche impresa honorevole et bona, hozi si sono congregati insieme, et da poi longo ragionamento et varii proponimenti fatti, finalmente si sono risolti che il signor Horatio Ba-glione con tre altri che serano electi dal signor Duca, dal signor marchese di Saluzo et dal comissario fiorentino vadi a veder il silo de Massa per far quela impresa, sperando che imperiali per non lassar perder le gente loro che sono in quella terra saranno sforzali venir a combater questo exercilo nel forte ; il che succedendo si potria lenir la vitoria certa, perchè ditti imperiali, oltra che siano pochi, hanno anche poco ordine in sé per non haver capo che li governi al quale sia prestata obedienlia. Dio voglia che la vadi bene, che mi pare sia quasi impossibile per la discordia et diflldentia che vedo in questo exercilo. Vostra signoria sia certa che non si può. veder il maggior disordine che quando questo campo camina ; ma questo saria un niente quando fusse ordinato nel resto. Il comissario fiorentino si dole extremamenle del marchese di Saluzo perchè non ha il numero debito di le gente che doveria lenir, et quelle poche che ha non gli dà danari, el parimente si dole del Proveditore perchè non vole ini-pir le compagnie da piedi et da cavallo come se doveria. Loro a I’ opposito si doleno del comissario che non proveda di victualie secundo il bisogno di l’exercilo ; et anche non se fidano mollo che fiorentini non pigliano accordo con imperiali. Spoletini si sono accordali con imperiali, et quelli di Todi non hanno voluto torre dentro la terra li G00 fanti de francesi che li sono siali mandali per soccorso loro ; per il che si crede che se a questa bora non sono acordali, se debbano in ogni modo accordare di curto. Li lanzinechi di l’exercito veneto sono pur dislogiati di Santo Marlino in Croce et venuti al campo ; vero è che sono restati de là dal Tevere. La cosa loro non è ancor acordala, ma per quanto ho inteso da bon loco è in lermine che piglerà assetto. Li sguizari el allre genti del campo francese cridano ognor paga, nè danari sono da darli. 11 signor marchese di Saluzo manda uno suo lì per haver danari in prestito da aquietar diltg sue genti, et quando non sia accomodato non so come farà, perché qui non è modo di buscare, et ogni cosa è carissima, el molle volte non si può haver da viver per li soi danari, come ha fallo hozi che non si trovava nè pane né viuo per denari ; per le qual cause impossibile è che li soldati si possano intertenir non essendo pagali. Del ditto, apresso Póntenovo nel campo, a dì * 23 ditto. Il signor Boratio è cavalcalo hozi a veder il sito. Con lui va il conte Azo da Casal Po, missier Rubertino da Fermo, questo mandato dal signor Duca, et quell’ altro dal comissario fiorentino. II signor Jo. Ilironimo da Caslilione haveva ancor lui commissione dal signor marchese di Saluzo di an* darli; ma non ha potuto per esserli venuta la febbre grandissima che lo vexa molto. È venuto hozi aviso che imperiali hanno havuto d’accordo la rocha de Spoleti, la qual era tenuta