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render vane le vedute ambiziose di colui, che avesse inteso di a-spirare alla prima dignità dello Stato. D’ altronde3 erano forse necessarie tutte le dette fortuite combinazioni, anzi tante minuzie, per conferire una carica, spoglia del tutto, siccome vedemmo, di qualsivoglia autorità ? e questo fantasma di principato dovea, forse, avere tanta virtù da suscitare gli appetiti di un ambizioso ?
    DOGE DEI NICOLOTTI. Quando l’aristocrazia prevalse nella repubblica affatto chimerica addivenne, come la sovranità dei dogi, miche la rappresentanza del popolo : ad ogni modo si trovò di lasciargliene un'ombra nella persona del Castaido dei Nicolotti, volgarmente chiamalo Doge dei Nicolotti, ed il popolo di Venezia, sempre debole d’intelletto così da non discernere il bene dal male, tacque, e se ne mostrò soddisfatto. Era pertanto cotcsto doge un capo di pescatori, un capo degli abitanti delle due contrade del-l’Angelo Rafaello e di san Nicolò dei mendicoli, il quale, molto solennemente eletto, godeva alcuni privilegi, uiuna autorità.
•	1489 XV luglio. Ad memoriam futurorum. Io Antonio San-ilelii portoner del Serenissimo Prencipe, di commandamento del Serenissimo principe Messer Agoslin Barbarigo Doxe, et de magnifici signori Consiglieri di Venezia son andà con ser Giacomo Zenon capitano di Rialto a san INicolò (si avverta che posteriormente il doge delegava per questa formalità un segretario del senato) et là nella chiesa convocato il popolo di san Nicolò et di san Rafael in moltitudinej et fatte le parole per me Antonio in questa forma : Padri, fratelli et fiali, per la richiesta3 che vu4 fusti questa mattina al Serenissimo Principe et Illustrissima Signoria nostra di voler elezer uno nuovo Gastaldo in luoco di ser ltuldessera Cìvran, a cui Dio perdoni3 la Serenità Sita per rnan-tegnir la vostra consuetudine et antighità, mi ha mandato qui con comma rida mento, che tutti delia tazer, et venir ordinata-mente secondo al consueto vostro alla presentía mia et di messer
lo	Piovan et di prè Vettor titolalo in detta chiesa di san Nicolò, et dìrme chi volete in vostro Gastaldo. Et al diti tutti et cadaun, uno dapoi l’altro, che sono N. 198 et scritti i nomi di tutti i eletti quali tutti in effetto sono XI solamente, del numero di qual tre se feno depenar. Quel veramente che da cadauno vegnirà eletto, vegoia segnò di una croxe, et in fine ser Antonio Totano nomi-
nato havè vose 103, non pervenendo i altri alla metà......
fi fatto per mi proclamar si era più niun che pretendesse dar v°se a questo Gastaldo, et non essendo più alcuno me si andai fllP aitar de messer san Nicolò con detto messer lo Piovan, et Pi'è Vettor in el qual luogo pubblicai remaso ser Antonio Tolano,