6 Venezia le abitudini di quelli di Roma, consigliati vennero i preli ad assumere eziandio le vesti usate dal clero Romano, le quali erano pressoché le slesse di cui i sacerdoti si valgono presentemente. In conseguenza di tutto ciò, dopo il decimolerzo secolo, si trovarono a Venezia Ire Arti, o Corporazioni di sarti sotto i nomi di Sartori da veste, Sartori da riponi} cioè giubboni, Sartori da calze; i primi dei quali lavoravano esclusivamente le vcslij i secondi le giubbe, i terzi le lunghissime e strette brache. Anche il costume dei soldati andò di pari passo con quello degli alili di Europa. Quindi nei giorni da noi più lontani le medesime forme di celate e di cimieri , gli stessi scudi , gli stessi camngli e gli stessi schinieri ; nei secoli decimosesto e de-cimosettiino la medesima camicia di maglia col soprappostovi corsaletto di ferro, e le medesime brache alla spagnuola corte, e gonfie a dismisura; nel secolo decimottavo il medesimo ridico-loso abbigliamento,, a chiunqjie noto, degli altri militi Europei, solo da Napoleone Buonaparte nel principio del presente secolo a più marziali, a più convenienti e a’più eleganti forme ridotto. Ria 1’armadura dei soldati marittimi, cui nell’abbordaggio riuscir poteva dannosa una soprabbondanza di armi, era più leggiera e più snella ; portavano dunque costoro un elmo di ferro o di cuoio, ed una corta lorica, imbracciavano uno scudo, ed a-veano una spada, tre lancio ed un coltello. Giunto il secolo decimottavo, patrizii e cittadini usarono quella inconcludente sopravvesti della veladUj la quale, conforme le condizioni c gli averi, era di sciamilo, di velluto, di raso, di panno di lana con ricami e bottoni ricchissimi, di panno semplice ; usarono la camiciuola, le brache sino al ginocchio, le calzette di seta, di refe, di lana (V. Calze a barale), le scarpe colle fibbie, ed il cappello tricuspide soprapposto a zazzera, o a parrucca, diligentemente accomodata e sparsa tutta di odorosa polvere di Cipri. Siccome poi non si poteva mai uscire senza ferraiolo, così ve n’ erano di più specie. Pel verno eravi il ferraiolo di panno scarlatto, e si usava da gala, oravi quello di panno bianco, altro di panno turchino; perla primavera eravi il ferraiolo di seta bianca soppannato ; per la state altro di seta, pur bianca, senza soppanno: i bottegai c gli artieri lo portavano dì cammelloto. Se 11011 che, tolta l’introduzione della parrucca, si sappia che F abbigliamento dei magistrali rimase sempre sino allo sparir della repubblica (piale Io vedemmo, rimanendo del pari, sino a quella stessa epoca, incorrotte e tulle proprie delle femmine Veneziane altre due loggie di vesti vaghissime, le quali, e dai nostrani e dai forestieri, essendo state sempre per tali riconosciute,