4 di pelle, non lasciando essi Veneziani, come i Longobardi, di cignere, eziandio nella serenità della pace, la spada. Successivamente praticando co’Greci dell’imperio usarono le vesti gravi e maestose dell' Oriente; essendo poi stato 1’ azzurro il colore favol ilo degli antichi abitatori delle Venezie ( di guisa che presso i Romani azzurro e veneto erano sinonimi, e veneta chiamavasi a Roma quella fazione del Circo, la quale vestiva di questo colore) cosi le vesti anzidelte erano generalmente di colore azzurro. L’ abito degli uomini era talare, di panno operato, o lavorato a trapunto, e fermo a’ fianchi da una cintura. Di sopra quest’abito portavasi un manto affibbiato con borchia d’oro; in capo una berretta, sopra la quale, dalla parte della fronte, andavano a congiungersi due fettucce in guisa da formare una croce. Era la vesta delle femmine serica, lunga sino a terra, scollata, chiusa tutta da sembrare quasi inconsulile, assettala e adorna di ricami. Dagli omeri di quelle donne scendeva, con due corte strisce di zibellino, un ampio manto listato d’ oro con alquanto di strascico, e pur esse portavano in capo una piccola berretta, con aureo fregio, dalla quale, sciolta e innanellata, vagamente fuggiva la chioma. Ma venute in voga per tutta Italia, sorto appena il secolo decimoquarto, le usanze di Francia, di Allemagna e di Spagna, anche i Veneziani le abbracciarono ; laonde gli uomini, special-mente i giovani, i garzonastri ed i bravi, vestivan cotte ovvero gonnelle, succinte e tirale, ad esse portando legale lunghissime e strette brache di panno (allora appellate calze), mezze di un colore e mezze di un altro, ricamate di seta, di oro, di argento, e qualche volta di perle (V. Gavardina, Stafete^ Zippon) ; laonde le femmine vestivano vesti lunghe ed ampie, di broccato d’oro, di velluto^ o di panni di seta di colore scarlatto, nero, verde, bianco, pavonazzo e morello. Andavano quelle vesti adornate di gheroni, di pelli peregrine, di campanelle e di bottoni di argento; erano allacciale con una cintura parimente di argento ; aveano strascichi e maniche larghissime e lunghe sino a terra, le quali terminavano in punta a guisa dello scudo Catalano, eh’ era largo di sopra, e stretto ed acuto di sotto. Rasi gli uomini sino a mezzo orecchio, poneansi sopra il capo una zazzera o capelliera grande e rotonda : le femmine si adornavano il capo con certe reticelle di oro o di seta, intramesso di perle, appellate bugoli, smisuratamente poi fregiandosi di monili ricchissimi, di preziose armille, e di molte anella di balasci. E per non insudiciarsi i piè di polvere o di mola, avvegnaché le vie della citlà, per le quali allora si cavalcava, non erano ancora selciate, usavano le femmine degli altissimi zoccoli larghi e senza calcagnino, caliamento,