141 Anwo 4700. Luigi Mocenigo, p ■1709. Giovanni Cornaro. j* 1722, Luigi o Sebastiano Mocenigo, p -1732. Carlo Ruzzini, p 1735. Luigi Pisani, » 1741. Pietro Grimani, » -17 52. Francesco Loredan, » 1762. Marco Foscarini. » 1763. Luigi Mocenigo, » 1779. Paolo Reuier. » 1789, Lodovico Manin, DOGE (elezione del). Osservato, che i raggiri adoperati per ottenere il principato erano molto in uso, si conobbe dai Veneziani la necessità di opporre un freno a quell’ ambizione aflìn di preservare la nazionale libertà dalle insidie della seduzione,, e prevenire i parliti capaci di affettare un dominio abituale, o di mantenere una perpetua discordia. Meditata per ciò da lungo tempo una nuova forma di elezione^ venne essa, finalmente, attuata nelT anno 4268, dopo la morte del doge Rainiero Zeno, e costantemente, e senza niuna alterazione mantenuta sino al termine della repubblica. Considerata poi questa forma siccome un vero capolavoro di civile sapienza, e da meritare ogni elogio per non averne avuto altrove il modello, non sarà inutile che ne teniamo breve ragionamento. Morto il doge, i Consiglieri e i tre Capi della Quarantia Criminale prendeano le redini del governo, ed andavano ad abitare nel palazzo ducale. Adunato ivi il Maggior Consiglio, e poste in una urna tante palle quanti erano i patrizii intervenuti al Consiglio (si avverta che trenta di quelle palle erano (l' oro, argentee le altre) e chiamati uno per volta i patrizii, davasi a ciascheduno di essi una palla estratta a sorte dall’ urna dal Ballottino, rimanendo Elettore quello, cui fosse toccata la palla d’oro, ed Uscendo allora dal Consiglio tutti i parenti di lui, come pari-