422 alla dogana della Salute, ed ove un tempo approdavano tulle le zattere, ZECCA e CECCA. La Zecca, in cui si custodiva l’erario, fu governata nei più rimoti tempi dal Consiglio dei Quaranta ; successivamente dal doge col suo Minor Consiglio ; poi dal Maggior Consiglio ; nel secolo decimoquinto dal Consiglio dei Dieci ; finalmente, nell’anno 1583 dal senato, laonde per i va rii provvedimenti adottati da que’ differenti consessi nacquero a mano a mano le molte magistrature di che abbiam fatto già cenno, cioè i Massari all'oro e all'argento, i Provveditori sopra ori e monete, il Depositario ecc, — (fabbrica). Edificio innalzato nel decimosesto secolo dal Sansovino, quando la vecchia casa della Zecca trovavasi ridotta a tale rovina da rendere inutile ogni riparazione. Dice il Selva, che « il Sansovino si prefisse d’imprimere nella decorazione di questa fabbrica la magnificenza di chi l’avea comandata, 1’ oggetto a cui si destinava, e la solidità voluta dall’oggetto stesso; » triplice fine che il Sansovino seppe raggiugnere in modo, che la Zecca di Venezia si annovera fra le più lodate opere di architettura dell’ anzidetto secolo decimosesto, ZECCHINO e CECCHINO. Aurea moneta., fra le veneziane la più distinta per la sua fiaezza, duttilità e colore, per la identità d'intrinseco e di conio che sempre mantenne, originariamente chiamala ducato d’oro, quando cioè per la prima volta nell’ anno 1284 fu stampata sotto il doge Giovanni Dandolo^ assumendo il nome di Zecchino e Cecchino soltanto nel 1561 allorché fu introdotto il ducato di argento. Lo zecchino offeriva da un lato 1’ effigie del doge ginocchioni alla sinistra di quella di san Marco che gli dava un vessillo, dall’ altro la immagine del Salvatore in alto di benedire, ed il suo peso, che nel detto anno 1284 fu stabilito a grani veneti 68 52/67, won andò guari soggetto ad importanti riduzioni, ZELANDIA, v. Chelandia, ZELQSIA, ingraticolalo di legno alle fiueslro. ZEMBA’, ZEMBAO,. percosso, ZEMOLA, v, Gemeola,