279 tolo che non fosse descritto nei pubblici libri, di diffondere , nei concorsi a cariche, scritti o stampe relative ai meriti proprii e di distribuire danari; finalmente, di portar arme senza superiore licenza. Ad oggetto poi di contener i nobili sotto severe discipline, ma in pari tempo affili di salvare il loro decoro, furono essi assoggettati, sì offesi che offendenti, alla giurisdizione immediata del Consiglio dei Dieci, con riserva a questo di poter delegare, per i casi di lieve importanza e per le semplici ingiurie, il Magistrato degli Esecutori contro la bestemmia. Da ultimo, non si perdea la nobiltà che nel caso di tradimento contro la patria, o per enormi e turpissimi delitti. NOMA, NOME, avverbio ; appena, se non, solamente. NOMADESSO, avverbio ; or ora, testò. NOMINAGIA, soprannome, per lo più ridicolo, aggiunto altrui dopo il cognome. NONZOLO, uomo incaricato di custodire il materiale delle chiese, e di seppellire i morti. Questa voce sembra derivata da Nunzio o Nunsiolo, propria di colui che anticamente avea 1’ officio di annunziare al popolo l'ora dell’incominciamento delle ecclesiastiche funzioni. NO PO, avverbio ; mainò. NOTAI. Da immemorabile tempo hanno esistito notai a Venezia., sì cherici che laici, sì per Veneta, che per Apostolica o Imperiale autorità abilitati ad esercitare quel ministero. Cominciando però il secolo decimosesto si esclusero i cherici, ed a ses-SHiitnsei si ristrinsero i notai : questi furono chiamati Notai di 1 enesia e dovevano essere sempre cittadini originarii. Formando COSÌ i notai un ordine proprio, o Collegio, era questo preseduto da Ire notai col titolo di Priori, ben inteso però, che non si potea prendere deliberazione alcuna senza 1’ assenso del Cancellar grande e dei Cancellieri inferiori, deliberazione che non era poi valida qualora non avesse ottenuta la conferma dal Consiglio