527 mdxxvii, artellarie a la volta di Corsica, per scortar 7 nave carge di tormento, sopra le qual se diceva esser mine 35 milia tormento, et la nave del Justinian di valuta di ducati 150 milia che veniva di levante. Et gionte forno ditte galie et nave in golfo di San Fiorenzo, mandono le due nave in Calvi dove erano le 7 carge di formento. Le galie veramente ando-rono ala volta di Bonifazio, dove si trovava la nave Justiniana, per condurla secura in Calvi, et di conserva poi venir a Genoa. Alli 16 gionse in Genoa un bregantino partito la Domenica a vespero, che fu alli 14, di golfo San Fiorenzo, qual riportava esserli gionta Tarmata francese che era a Saona, galie numero 16, et asalite le due nave armate di Genoa che erano con le cariche di formento, et insieme si tiravano con le artellarie; el benché fusse destinato esso bregantin andar a ritrovar le galie erano in Calvi, non possendo per l’armata francese, li fu forzo venire a Genoa ; per il che si teniva per perse ditte nave. Et per tal nova li formenti mon-torono raynes uno la mina ; sichè al presente vai lire 12 di quella moneta la mina. Dice che, alli 4 el sopraditto parti da Savona, et vene sopra l’armata del capitanio domino Andrea Doria fino miglia 4 apresso Genoa dove lui smontò; et ditta armata scorse a Porto Hercule per levar il conte Phi-lippo Doria con alcuni fanti, et etiarn per armar due galie nove che sua signoria haveva fatto far a Ligorno, et poi subito ritornar a Savona per ritrovar un suo nuntio mandalo a la Christianissima Maestà con alcuni capitoli. Et vedendo genoesi che’l preditto capitanio Doria non ritornava a Saona, et che havevano hauto aviso che era stà spazato un bregantino da Savona a Porto Hercule, tenevano 347 per certo che la Christianissima Maestà havesse electo el preditto Doria in armiraglio, quale reputano sii passato in Corsica. Dimandalo che gente di guerra sono in Genoa, rispose ponno esser zerca fanti 300 in 400, et (risii, perchè il reslo et li miglior §ono stà elecli et andati su l’armata,affermando che se’l preditlo Doria andasse hora a Genoa, la harìa senza alcuna diflìeullà. Item, dice che in Genoa erano lettere di 5 da Lion per le qual se haveva il sequente zorno dover esser lì la persona di mousignor di Lulrech, et che’l zorno ditto havevano aviati pezi 35 de artellaria et fanti assai ; et che alcuni scriveno serano fanti 28 milia, et alcuni 30 milia con li svizari. Da Udene, di sier Zuan Moro ìochotenente, dì 20 Luto. Come il canzelier di Venzon li ha re- tuono. 528 ferito che’l suo capitanio ha havuto lettere da un suo amico qual è a Vilacho, il conte Christoforo haver preso uno castello nominalo Barresim lon-tan di Petrovia milia 30, nel qual ha messo per guardia cavalli 400 ; et oltra i dilli, dice che l’ha con lui bon numero di cavalli; et che in quelle parie esso Conte é temuto forte. Del ditto Locotcnente, di 21 ditto, liìporto di Gabriel da Gandin merchadante di pani, qual partite da Hochaspurch a li 13 del presente, qual Hochaspurch è al confin de V Hongaria. Referisce che, essendo in ditto luogo, ha veduto mandar a la volta di Viena pezi 50 de artellarie, parte di bronzo et parte de ferro; et etiam ha veduto far la monstra a cavallo a li zentilhomeni del paese da 600 in circa, quali andavano parte a la volla di Viena, et parte nel paese ; et dice etiam che lo conte Cristoforo con bon numero de cavalli havea preso un castello nominato Barasin, qual castello era stà dato per dote a la rezina di Hongaria; et che molli del paese scampavano a la volta de Pelovia per dubito del prefato conte Christoforo. Dice etiam haver inteso, che el Serenissimo re di Bohemia havea mandalo le zenle sue per prender lo castello de Prespurch dove era la 347* rezina de Hongaria, et li havea dato una bataglia, et non havea posulo far cosa alcuna, dicendo che se diceva volerne dar un’ altra ; ma che lo castellano havea diclo che non desseno altra bataglia, che chi fusse re de Hongaria lui li daria la fortezza ; et che in quelle bande se diceva che lo prefalo Serenissimo Re hnveria gran numero de zente sì da piedi come da cavallo, et artellaria per far la impresa de Hongaria. Et ancor dicevano voler mandar a la volta de Belgrado, aflìrmando che se diceva che lo re de Hongaria non feva apparato di gente di guerra, ma che ben non molto lontano li era lo Homo negro con bon numero di zente. Et per avanti se diceva che 1’ havea a esser con quelle gente a favor del Principe; ma poi è stà ditto lui esser per dar favor al re de Hongaria. Et etiam se diceva che a Belgrado era zonlo bon numero de turchi, et che ogniun iudica che’l diclo re di Hongaria babbia intelligentia cum Turchi, et cum l’Horno negro. Et dicese etiam, che l’haveria favor dal re di Polonia. Vene in Collegio I’ orator di Milan per occor* renlie di Lombardia.