m della contrada di Csnaregio, correndo l’anno 1378, da un Giovanni Contarmi. Lucia, figliuola di costui, cedeva poi nel 1434 ai Minori Osservanti ogni diritto patronale sopra quegl’ immobili; e l’oratorio, prima del 1493, veniva tramutato in chiesa, la quale, ad onta delle rinnovazioni praticatevi nel 1597, serbu nell’esteriore prospetto e nelle cappelle lo1 stile della prima sua fondazione. Or è succursale della parrocchiale di san Geremia (cassi già sin dal 1810 i frati) ed atterrato il convento fu quel- lo spazio ridotto ad orto botanico ad uso del Liceo. GIOPO, vale lo stesso che ./giopo, cioè Giobbe, GIORGIO in Alica, in Alga, e in Alega (som). I so Iella, tra Venezia e Lizzalusina, così appellata per la molla alga ivi solila ad arrestarsi. Anticamente fu abitai* da monaci Benedettini e da Eremiti Agostiniani; poi da Canonici secolari, ivi instiluili nel quinlodecimo secolo da Autonio Gorraro» Abrogata nell’anno 1668 quella Congregazione andarono ad occupare il chiostro da lei abbandonalo i Carmelitani della Riforma di santa Teresa ; i quali, a’di undici di luglio dell’anno 1716, videro per incendio ridotta in cenere la chiesa e con essa la biblioteca, fa moia per i libri di cui era stata arricchita dalla liberalità di Eugenio papa quarto, e dal Cardinale Girolamo Aleandro. — dei Greci (chiesa di san). Ebbe principio nel decimose* slo secolo, ad uso della Greca nazione, con disegno di Sfinite Lombardo, sostituito nella esecuzione della nobilissima opera da un Giannantonio Chiona, e ciò nell’anno 1548; ad ogni modo, pare cello, che Andrea Palladio sia stato il costruttore dell’arditissima cupola. Alla magnificenza della chiesa fu sempre corrispondente la maestà dell’ ufiìzialura, Un arcivéscovo di Filadelfia (traslatato da quella sedia vescovile di Lidia nel deeimosesto se" colo a Venezia), tre cappellani, e talvolta aneli« sei, un predicatore, due diaconi, due cantori e altrettanti o più lettori crescevamo il decoro delle sacre solennità. Gli arcivescovi furono i seguenti: Gabriele Severo di Malvasia (anno 1578), Teofane Xena-chi di Pola (1617-32), Atanasio Valeriana, già vescovo di Citerà (1655-56), Melezio Corlacio di Relimo (1657-77). Gerasimo Blaco, cretense (1679-85), Melezjo Tipaldo di Cefalouia (1685-1715), Sofronio Cuturalir già arcivescovo di Gefaionia e di Zante (1780-96), avvertendo, che dopo il Tipaldo, per varii accidenti della i>a' zione, la sedia arcivescovile rimase vacante per beu sessanta' sette anni.