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    DOGALINA. Veste di panno di lana, o di seta nera sino a’talloni, colle maniche strette, usata nelle pubbliche comparse di mezza cerimonia dai llapprcsentanli, ed anche dai loro Assessori. Era pure usata dai dogi, però di vario colore, ed in genere ancora nel 4600.
    DOGANA DA MARE DELLA SALUTE (fabbrica della). Si-tuata la Dogana da mare sopra quella estrema punta della ci Uà, che volta ad oriente finisce in un triangolo per dividere il Canal (jrande da quello della Giudeeca, si volle nell’aiuto 1675 adornare in ogni miglior forma quel luogo tanto eouspicuo, e ciò con una fabbrica più nobile di quella esistente, ormai vecchia e disadorna. A questo effetto si scelse Giuseppe Beuoni, proto o ingegnere al Magistrato delle Acque, il quale si aveva già fallo conoscere per idraulico espertissimo, mai per architetto: nell’ e-difizio pertanto del Benoni agevolmente si ravvisa la decadenza e la imperfezione dell’arte. Ad ogni modo, l’edilìzio medesimo per le sue logge di ordine dorico, per la sua torricciuola dominante nel mezzo, incoronata da sopraornato bizzarrissimo, e per le forti bugne, di cui è coperto da ciaschedun Iato, presenta un imponente pittoresco efTetto, maggiormente accresciuto dalle masse dì chiaroscuro formate dalle sue parti sporgenti, di guisa che potrebbe servir di studio per immaginar poi una più pura composizione.
    DOGARESSA, moglie del doge. Un tempo queste femmiue godevano delle più grandi prerogative, erano considerate, nello Stato, quali principesse, e, dopo il marito, venivano esse pure molto solennemente incoronate. In quella circostanza prestavano al maggior altare della basilica dì san Marco sopra il libro degli evangelii il giuramento prescritip dalla Promission ducale. La dogaressa vestiva un’ ampia veste di panno d’ oro a lunghe maniche, con manto parimente di panno d’ oro, avendo il capo coperto di un candido velo, che le scendeva sino alle spalle: prestato il giuramento le veniva imposta un’ aurea berretta foggiata come il corno dei dogi. E qui, per non omettere alcuna notizia relativa all’ abbigliamento di questa principessa, dirò, clic nella effigie di una dogaressa, delineata nei Cerimonialiconservati nell’ Archivio generale di questa città, vedesi appesa, per un monile, al di lei collo una gemmata croce da giugnere alla line del busto, e che il Tentori dice, che il busto medesimo era « coperto di pizzi d’oro con una cintura di brillanti. * Morosiua Morosini moglie al doge Marino Grimani, fu l’ultima dogaressa che sia stata incoronata, ed in modo sIraordina-