36 ARZANA’, arsenale. ARZARAR, arginare, far argini. ARZERE, argine. ASCENSIONE (fiera e festa delP) o della Senso. Gralo il pon-Icficc Alessandro papa terzo alla Repubblica di Venezia per la poderosa assistenza, e per il corlese ospizio donatogli nella persecuzione da esso palila per Federico Barbarossa imperatore, concedeva nel sesto giorno degl’idi di maggio dell’anno mille-centosettantasette, del suo pontificalo diciassettesimo, una piena assoluzione di tutti i peccati a chiunque dal vespero della vigilia dell’ Ascensione sino a quello del susseguente giorno visitato a-vesse la ducale cappella, o chiesa, di san Marco, e lasciato le avesse per la sua conservazione abbondanti limosine, chiudendo il breve col provocare l’ira di Dio onnipotente, e dei beati Apostoli Pietro e Paolo sopra colui, che temerariamente avesse osato opporvisi, o si fosse permesso di lacerare la pagina, su cui stava scritto. Non ci volle di più onde, tosto e da ogni parte, i devoti accorressero a lucrare gli spirituali benelizii della papale indulgenza, di cui provar doveano gli effetti nella vita futura, ed intanto Venezia andava immediatamente a goderne di temporali, le conseguenze dei quali erano irrevocabili e vantaggiosissime. Avvegnaché gli accorti repubblicani volendo profittare meglio di quel concorso di popoli infiniti, mandavano a partilo e statuivano, affin di chiamarli maggiormente a loro, quasi che la sola indulgenza non fosse stata slimolo sufficiente, di renderli esenti da qualsivoglia balzello, instituendo, come asseriscono gli storici, nell’ anno millecentoltanla, sotlo il principato di Orio Maistro-piero, una « fiera franca per otto giorni, » la quale poscia fu prolungata a quindici. Di questa guisa ebbe origine quella famosa fiera, appellata in veneziano dialetto la Senso, di cui nel mille-trecentoscssantaquatlro era tanta la ricchezza che abbisognava nottetempo far girare pattuglie perchè fosse mantenuto 1’ ordine, e perchè fossero custodite le merci accatastate nella piazza e nelle diverse contrade. Nè dimenticandosi i Veneziani dell’anello donato dal detto Alessandro terzo al doge (Sebastiano Ziani) affinchè annualmente con quello sposar dovesse il mare il giorno della festività dell’ Ascensione, pensarono, onde accrescere maggiormente il concorso, di rendere pomposa oltremodo anche quella singolare cerimonia. Nientedimeno la colezione di castagne e di vino rosso, che in quel di apprestavano i monaci della isoletta di santa Elena al vescovo cii Olivolo, mentre ivi altendca il doge