' slrelle di oro e di argento, ovvero di rame inargentato e doralo, 1 die si usano nei ricami, e che or diconsi lustrini. BISCOTTO. Biscotto è, come tutti ben sanno, pane due volle : collo, e per ciò sin qui nulla di nuovo nè di mnraviglioso. Ma il bi-| scotto veneziano,per un particolare magistero^presentemente ignoto del tutto, avea In proprietà di non soggiacer mai all’ attacco del tarlo, di guisa che l’anno 1821 si trovò ancora sanissimo e di I non ingrato sapore alquanto biscotto lascialo da’ Veneziani in Candin quando, nel 1669, dovettero cedere quell’ isola a’ Turchi. Il biscotto, falto colla farina dello Stato, si forniva ai soldati dell’ armala, ed a quelli di presidio nelle fortezze e provincie oltramariiie; serviva pure per la marina mercantile, la quale però ne pagava il valore correspetlivo, stabilito da apposite tariffe. — (Grazia del), dicevaSi cerla quantità di biscotto, che alle vedove e alle figliuole dei soldati diramarmi, in aggiunta alle loro pensioni, si dispensava in natura, ovvero dando T equivalente importo per il valore di un ducato. BISSA (calle della). Viuzza della città posta tra le antiche contrade di san Leone e di san Bartolomeo, appellata per le molle sue giravolte della bissa, biscia. In essa ebbero un tempo stanza i Lucchesi. Peritissimi costoro più di qualsivoglia altra gente nell’ arte di tessere i panni di seta, arte in ogni guisa favorita dalla repubblica, molli di essi in epoche varie ripararono a Venezia, sì per non sottoporsi al popolare governo del loro paese, sì per esservi stati cacciati da Uguccione Faggiuola, sì per dimostrarsi contrarii a Castruccio Castracane. Ricevuti generosamente i Lucchesi, davansi loro case e officine per i telai e i filatoi in questa strada, in cui ancora, quasi avanzo della Lucchese industria, si veggono alcuni tessitori e fabbricatori di trine e di nappe. BISSONA. Barca da otto remi, lunga piedi vendi trenlaseij larga quattro e once quattro, di svelta forma, velocissima al cor-S0j elegantemente e riccamente adornata, usala soltanto nelle regate„ di cui non poco aumentava la magnificenza. La bissona aveva alla prora una nicchia, ove sopra morbidi cuscini slava sdraialo ehi n’ era il proprietario affin di godere così più liberamente lo spettacolo.