«>97 VADIMONIUM, v. Vadimonio. VALLE. Nelle estreme parti della laguna, vicine specialmente alle maremme, ove pressoché tranquille stanno le onde, formarono i Veneziani dei chiusi di acqua, circondati di arginelli, o di que’ graticci appellali gràzuole, grisuole (come già dicemmo a suo luogo) affin di serbarvi e alimentarvi più specie di pesci, c ricettarvi il salvaggiume acquaiuoio che infallibilmente ogni anno viene, in determinato tempo, ad annidiare tra noi. (V. Caccia). Ciascheduno di questi chiusi fu appellato valle, ed in antico eziandio Acqua e Piscaria (v. Acqua e Piscaria) trovandosi poi in molte valli dei rialti di terra naturali, o artefatti detti Tomboli (v. Tombe) nei quali si approfonda una botte in che si adagiano i cacciatori per non esser veduti dagli uccelli, e così, senza intimorirli, più agevolmente ucciderli. La stima di queste valli suole dividersi in viv'a e in moria. La viva si riferisce alla quantità e qualità del pesce che può trovarsi nella valle apprezzata; la morta a tutti i lavori ed utili opere che vi sono sussistenti. Nel secolo XVI esistevano le valli seguenti. Da Tre porti alla foce del Piave. Drago Jesulo. Paelussa. Saccagnana. Valle di Dogado. Cà Zane. Da Malamocco a Cliioggia. Melisson di sopra. Cannedo grosso. Struson. Valle granda. Riola. Valle in pozzo. Pomo d’ oro. . Cornio. Anguier. Bambai. Settemorti. Tetta di Bo in sacca. Navagiosa.