1-47 guenti parole: //ter: Priolo Dux S. ftl. Fenetus. e dall’altro quella del Leone alato col libro, circondata dalla leggenda : liticatili Fenetus. Nell’esergo, fra due piccole stelle, vedessi il numero 124, che volea dinotare soldi centoventiquattro, cioè lire sei e soldi quattro. Con uguale impronta si coniarono pure il mezzo ed il quarto di questo ducato. — d’ oroj v. Zecchino. — d’oro. Moneta finissima al pari dello zecchino, con ini- j jy q 03u.< pronta e leggenda uguali a quelle del ducato di argento. Usci nel 1008^ dichiarandosi, che centosettanta di questi nuovi ducati d’oro equivaler dovessero nel peso e prezzo loro a cento degli i ‘ *> antichi, cioè a cento zecchini, i quali appunto erano già stati chiamati ducati d’ oro (V. Zecchino). Si lece pure il mezzo du- catOj ed anche il doppio, distinto il primo nella leggenda colla parola Medius, ed il secondo nell’ esergo colla marca D. //, che ne esprimeva l’imporlo. Questa moneta (u più di curiosità che (li valuta, i fivi/fou? -%)uCcd-\'ala vcK > 2 ali" DUCATONE, v. Giustina. DUCTR1X, dogaressa......• Et si Capellani iverint ad Ductricem priusquam veniet in palatium et lauiles ei cantaverinl, lune Duclrix prò remunerationc libras Venetas vigiliti quinque ad grossos eis persolvere debel. » DUODEC1M, una, una dozzina, parlandosi però sempre di monete. DUXIA, valle, che si trovava tra il lido di Treporti ed il Sile, fiume conosciuto nel decimo secolo e nei seguenti, nello vicinanze di Aitino, col nome dell’ altro fiume Piave, di maniera che alcuni cronisti erroneamente pongono questa valle presso il Piave; però Urbano papa terzo toglie il dubbio, dicendo in una su'i bolla: « villas et pascua usque ad os Silelis, juxta Du-xiam. > Questa valle fu poi appellata Falle di Dogado. o1 wa q\o c)dt) !CoSi i vi poi i v'ucc/»