le* FORZAMI, un di coloro, che iacea» parte dei giuochi delle forse. FORZE, forze di Èrcole. giuoco delle forse. Con questi diversi nomi si chiamava un esercizio meglio di equilibrio, a mio parere, che di forza, la cui »istituzione risale al secolo decimo-terzo, e col quale andavano spesso a sfidarsi le due opposte fazioni dei Castellani e dei Nicnlotli. Steso un tavolato sopra alcune bolli, se il giuoco era fatto interra, o sopra due chiatte, se veniva latto in un canale, ciò ch’era più in uso ed avveniva più spesso, vi s'innalzava sopra un edifizio vivente, perchè composto tutto di uomini. La base^ iti gergo fazionario, detta saor-nu, era formata da più individui stretti ed uniti fra loro mediante alcuni regoli sostenuti dalle loro spalle. Sopra questi regoli e per conseguenza su gli omeri di chi li reggeva saliva un’altra mauo di uomini^ quindi una terza, una quarta, uua quinta, le quali rinnovando il maneggio dei primi, o alle volte accosciandosi senza regoli (posizione che dieevasi i banchetti) si venivano a formare diversi piani appellati ageri. Ad ogni piauo però andava gradatamente a diminuirsi la massa delle persone, di guisa che 1’ ultimo, il quale diveniva quasi il comignolo della fabbrica, ed era il sesto_, il settimo, o 1’ ottavo, finiva con un solo fanciullo appellato cimiereto, non mancando colui, ili situazione lauto elevata e rischiosa, di fare un caporovescio. Abbeu-chè questo giuoco necessariamente per legge di gravità nou potesse offerire una forma diversa dalla piramidale, pure alcun poco variando alle volte in conseguenza delle arrischiate modificazioni, che vi s’introducevano sempre dai giuocatori affili il* soprastare la fazione avversaria, e che stavano soltanto nel maggiore o minor numero degli ageri, dei banchetti e nella diversità di altri scorci e positure, accadde, che ogni giuoco avesse una particolare denominazione. Quindi, come ho veduto in una matricola, che aveva appartenuto ad una delle due fazioni, vi erano, a modo di esempio^ i giuochi nominati 1’ Unione, la Cassa di Maometto, la Bella Venezia, il Leone, il Colosso di Bodi, la Verginellala Gloria, la Fuma ecc., gioguendo poi in questi giuochi I’ ardimento a tanto, che un uomo eseguiva un caporovescio, sopra la lesta di un altro, ch’era ritto sulle spalle di un terzo, i cui piedi poggiavano soltanto sopra i ferri di due gondole. FOSCA (chiesa di santa). Reputasi innalzata nel secolo decimo ; fu rinnovata nel 1297, ed eretta altra volta dalle fonda-menta nel 1679. Era parrocchiale con dieciotto sacerdoti e t1^