Ebrei. Notissimi gli Ebrei sin dnl secolo sesto per le usure, grandemente erano stati raccomandati al clero ed ai principi, i quali, sollecitamente mirando ad aggrandire le proprie entrate, molto si erano serviti di essi Ebrei, veramente in ogni opera pecuniale avvedutissimi, diligentissimi, Passato però, nel decimo-terzo secolo^ in altre mani il traffico del danaro, in quelle cioè dei Toscani, impropriamente chiamati Lombardi, la potenza degli Ebrei cominciò a decadere, ed a ciò aggiugnendosi la invìdia eccitata dalle grandi ricchezze per coloro ammassate, e lo spirito di religione, vero o falso, destato dalle crociate, che li rendeva al popolo abbominevoli ed odiosi precipitarono a un tratto in ben dura ed umiliante condizione, Mentre adunque alcuni Italiani vergognosamente assumevano in Inghilterra ed in Francia le vili parti dei figliuoli di Giuda, e ì dabben’ uomini di quegli oltramontani preferivano di lasciarsi spolpare, forse con più grandi scrocchi (e Dio non voglia che ciò avvenga anche adesso) da prestatori Cristiani anziché da Ebrei, accorrevano costoro in moltitudine a Venezia, ove per lo innanzi si trovavano in assai scarso numero, e da dove erano stati spesso discacciati. Abusando però tosto delle usure, furono costretti a rifuggire nella vicina terra di Mestre, che dal dominio di Eccelino da Romano era tornata alla devozione di que’ di Treviso, rimanendo colà fino quasi al termine del decimoquarto secolo. Fu allora, che la re-pubblica^ non esistendo ancora a Venezia Monti di pietànè banchi pubblici 1 quali dessero danaro a prestito, nè comunemente trovandosi usurai tra ì suoi cittadini, nè volendo clic questi facessero usure sopra i pegni, deliberava, e per sovvenire