271 MORIANI. Pare, che con questo nome si chiamassero gli ebrei della Mauritania, o Barbaria. MORSO, dicevasi così quello spazio di terreno sopra il quale si edificò la basilica di saa Marco. MOSCARDIN, vale giovane vago di far all’ amore. MOTA DI SANT’ANTONIO, lo stesso che Pontcì di sant’Antonio. V. Capoverde. MUA, dicevasi all’ alternare che facevano i patrizii in alcune cariche dopo la Contumacia prescritta dalla legge - Mua nova de Cai - intendevasi la rinnovazione dei Capi di Consiglio dei Dieci, o delle Quarantie. - Mua vecchia - intendevasi muta che aveva finito. MUCAIARDO, v. Mocagiaro. MUCHI, pronunziato il chi come ci toscano, vale cheti, zitto, silenzio; ed è voce di origine illirica. MUCHIACHIA, voce anche questa illirica, e vale amica, amorosa, amanza. MUDA, dazio cui erano soggette le merci introdotte dalla Germania, trovandosi nel Ducangio, che nei bassi tempi era nella stessa Germania conosciuto un dazio col nome di Muta. MULA. Specie di scarpa leggiera e senza calcagno, usata particolarmente dalle donne del popolo ; si dicea mula perchè partecipava della scarpa e della ciabatta. MULOTI. Zoccoli col tomaio di pelle, e con tutto il rimanente di legno, usati dai pescatori, dai pescivendoli, dalle fantesche, dalle casiere e dalle lavandaie per difendere i piedi dalla umidità, dal fango e dall’acqua. MUNEGA, monaca, dicendosi nel plurale munege, come vedemmo nella legge 30 maggio 1486, alla voce Monachini. MUNEG1IIN, monachino, aggiunto di colore scuro, che tende *1 rosso, quasi tanè, ritenendo il chiarissimo Gallicciolli, che eosì pure si chiamasse il colore cenerognolo.